Per il presidente della Repubblica "bis" 53 applausi e 19 standing ovation.
Si è appena concluso il giuramento di Sergio Mattarella, eletto presidente della Repubblica per la seconda volta.
Prima il presidente si è fermato nella sala del governo accompagnato da Fico e Casellati per il saluto con i vertici istituzionali. Tra questi, oltre i vertici delle Camera, il premier Mario Draghi e il presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato.
Il discorso di Mattarella gli ha fatto guadagnare anche la standing ovation di tutti i i gruppi parlamentari. Tra le sue priorità: il mantenimento e la promozione della pace; l’emancipazione femminile; la riforma della giustizia; il sostegno ai meno abbienti. Il presidente è poi salito a bordo dell’auto che lo ha portato a piazza Venezia per l’omaggio al Milite ignoto.
Il discorso di Mattarella
“Vi ringrazio per la fiducia che mi avete manifestato chiamandomi per la seconda volta a rappresentare l’unità della Repubblica. Adempirò al mio dovere secondo i principi e le norme della Costituzione, cui ho appena rinnovato il giuramento di fedeltà, e a cui ho cercato di attenermi in ogni momento nei sette anni trascorsi.
La lettera e lo spirito della nostra Carta continueranno a essere il punto di riferimento della mia azione”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio al Parlamento dopo il giuramento.
“Il Parlamento e i rappresentanti delle Regioni hanno fatto la loro scelta. E’ per me una nuova chiamata –inattesa- alla responsabilità; alla quale tuttavia non posso e non ho inteso sottrarmi. Ritorno dunque di fronte a questa Assemblea, nel luogo più alto della rappresentanza democratica, dove la volontà popolare trova la sua massima espressione”, ha detto ancora, aggiungendo: “Il mio pensiero, in questo momento, è rivolto a tutte le italiane e a tutti gli italiani: di ogni età, di ogni Regione, di ogni condizione sociale, di ogni orientamento politico.
E, in particolare, a quelli più in sofferenza, che si attendono dalle istituzioni della Repubblica garanzia di diritti, rassicurazione, sostegno e risposte concrete al loro disagio. Queste attese sarebbero state fortemente compromesse dal prolungarsi di uno stato di profonda incertezza politica e di tensioni, le cui conseguenze avrebbero potuto mettere a rischio anche risorse decisive e le prospettive di rilancio del Paese impegnato a uscire da una condizione di grandi difficoltà”.
“Leggo questa consapevolezza -ha aggiunto il Capo dello Stato- nel voto del Parlamento che ha concluso i giorni travagliati della scorsa settimana. E’ questa stessa consapevolezza la ragione del mio sì e sarà al centro del mio impegno di Presidente della nostra Repubblica nell’assolvimento di questo nuovo mandato”.
Gli applausi
Un’altra standing ovation dei grandi elettori è scattata quando il presidente ha citato medici e sanitari impegnati nella lotta alla pandemia. Lo stesso, pochi attimi dopo, quando il capo dello Stato ha menzionato i sindaci e le forze dell’ordine.
E ancora doppia standing ovation dei grandi elettori, di tutti i gruppi parlamentari, sulle parole di Sergio Mattarella sulla giustizia. L’applauso è partito a distanza di pochissimi minuti, prima sul passaggio del capo dello Stato sulla riforma della giustizia e poi su quello sul Csm. Un lunghissimo applauso di diversi minuti, circa 4-5 minuti, ha quindi salutato la fine del discorso del giuramento. 53 applausi in tutto, compreso quello finale lunghissimo, per il discorso alla Camera. Per 19 volte, invece, i grandi elettori si sono alzati in piedi per una standing ovation sulle parole del capo dello Stato.
L’assenza di Salvini
Matteo Salvini, risultato positivo al covid, non parteciperà alla cerimonia. A quanto si apprende sono due in totale i senatori risultati positivi, tra cui il leader della Lega.