Stamani Giuseppe Conte ha visitato l’isola di Lampedusa, come aveva annunciato precedentemente, per vedere con i suoi occhi la situazione che riguarda l’emergenza migranti, o ancora definita come “atto di guerra” da qualcuno.
La prima tappa dell’ex presidente del Consiglio dei Ministri e leader del Movimento 5 Stelle è stata al poliambulatorio. “Noi quando eravamo al Governo non ci siamo mai trovati così in difficoltà perché abbiamo lavorato per tempo. Oggi siamo in una totale emergenza, un’isola al collasso. Mi hanno sorpreso questi numeri. Ero consapevole che gli slogan del governo erano un bluff, ma non pensavo si arrivasse a questo disastro. Ieri Polonia e Ungheria hanno nuovamente schiaffeggiato i piani di redistribuzione. Quella di Meloni è goffaggine diplomatica”. A dirlo a Lampedusa è stato il presidente del M5s, Giuseppe Conte.
Durante la visita di Lampedusa al poliambulatorio ha detto: “Il presidente del Consiglio ha il dovere della trasparenza e della verità. Smettiamola con le bolle e i bluff comunicativi. Ogni volta che c’è una pressione diventa una passerella. Lo abbiamo visto con la Romagna, Cutro e adesso Lampedusa. Ogni volta un nuovo decreto che non contiene nessuna soluzione. Qui bisogna rimboccarsi le maniche, lavorare nei Paesi africani ma non come si è fatto in Tunisia. Il modello della Meloni realizzato in Tunisia è quello che non va fatto. Andare lì, creare una pressione al leader di turno, con tutti i riflettori, costringerli ad accettare un memorandum che non può contenere clausole troppo impegnative in una realtà esplosiva come quella tunisina significa creare le premesse per fare una passerella. Se porti sul piatto somme modeste sono insignificanti rispetto ai loro problemi. Il risultato è che ti chiudono la porta in faccia”.
“La soluzione non è fare dei centri di detenzione dove non vengono rispettati i diritti fondamentali. Io ho parlato di terza via: una soluzione potrebbe essere realizzare dei presidi, gestiti dall’UE, con l’accordo dei paesi di origine e transito che ci ospitano, per poter processare le domande in loco per chi ha diritto alla protezione internazionale. Questo ci consentirebbe di sottrarli alla criminalità organizzata e alla logica dei trafficanti” da Lampedusa il leader del M5S, Giuseppe Conte.
Il leader dei 5 Stelle ha anche chiarito il confronto che vuole con le forze di centro-sinistra, cioè con il Partito Democratico, spiegando: “Con il Pd ci confronteremo, io non volevo offendere nessuno e nessuno si deve sentire offeso, però dobbiamo dirlo agli italiani: l’accoglienza indiscriminata equivale alla non accoglienza. Con questi numeri non siamo in condizioni di tutelare la dignità e i diritti fondamentali di queste persone. Dobbiamo offrire loro un’accoglienza dignitosa e dobbiamo lavorare anche sull’integrazione con un percorso efficace perché chi parla solo di accoglienza e non offre integrazione cade nell’ipocrisia”.
“La stessa Meloni col decreto flussi ha riconosciuto che ne abbiamo bisogno. Lo ha riconosciuto anche questo governo di sovranisti d’accatto”. Lo ha detto a Lampedusa il leader del M5S, Giuseppe Conte, aggiungendo: “Offriamo loro protezione ab origine, tuteliamo i loro percorsi ed evitiamo che si creino queste ondate che mettono noi in forte difficoltà e loro in pericolo di vita”.
All’ora di pranzo Giuseppe Conte ha pranzato da una signora lampedusana, la signora Teresa, che nel giorno di picco degli sbarchi aveva accolto un gruppo di migranti in casa per offrirgli da mangiare. La stessa cosa ha fatto nei confronti dell’ex premier. Successivamente tappa alla chiesa di San Gerlando a Lampedusa per il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte.
A pranzo concluso faccia a faccia tra il leader del M5S, Giuseppe Conte, e una delegazione di imprenditori e commercianti di Lampedusa. Un incontro informale, ‘convocato’ proprio a casa della signora Teresa. Della delegazione fanno parte rappresentanti di Federalberghi Lampedusa, Consorzio balneare, imprenditori locali, rappresentanti delle cooperative e delle associazioni di pescatori. Dalla loro voce Conte vuole ascoltare i disagi chi vive e lavora sull’isola.
L’ex premier volato oggi sull’isola, dopo una visita al poliambulatorio di contrada Grecale e poco prima del pranzo, ha incontrato il parroco don Carmelo Rizzo. Una visita per portare la propria solidarietà alla Comunità parrocchiale che nei giorni della grande emergenza ha dato grande prova di umanità, distribuendo pasti ai migranti. Un faccia a faccia senza le telecamere dei cronisti per conoscere da vicino la situazione sull’isola e le esigenze della comunità. In chiesa Conte si è fermato qualche minuto in raccoglimento davanti la statua della Madonna di Porto Salvo.
Il leader del M5S, Giuseppe Conte, sta visitando l’hotspot di contrada Imbriacola a Lampedusa. Ad accoglierlo all’ingresso è stata Francesca Basile, responsabile migrazioni della croce rossa italiana. In un breve scambio di battute l’ex premier si è informato sulle condizioni dei migranti in arrivò sulla più grande delle Pelagie. Subito dopo Conte si è recato al molo Favaloro, dove è in corso uno sbarco.