Il neo commissario Cuccì: "Le strategie per rilanciare la sanità messinese" - QdS

Il neo commissario Cuccì: “Le strategie per rilanciare la sanità messinese”

Lina Bruno

Il neo commissario Cuccì: “Le strategie per rilanciare la sanità messinese”

venerdì 08 Marzo 2024

Intervista esclusiva al neo commissario straordinario dell’Asp, Giuseppe Cuccì: un punto sulle tante criticità che da tempo colpiscono il comparto e sulle soluzioni pensate per porvi rimedio

MESSINA – Pianificare e intervenire secondo priorità con un immediato riscontro, per evitare che le piccole criticità diventino grandi. Questo il metodo di lavoro che vuol seguire Giuseppe Cuccì, psichiatra, da circa un mese scelto come commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Messina e già artefice di numerose iniziative. Viene dall’Azienda sanitaria di Enna dove era, fino alla nuova nomina, responsabile del Dipartimento di Salute mentale. Cuccì è anche sindaco di Sperlinga, piccolo comune dell’ennese.

Le lunghe liste d’attesa sono un problema anche qui. Come affronterà questa criticità?
“Intanto ottimizzando le risorse che abbiamo, utilizzando al meglio quelle economiche erogate dall’assessorato regionale alla Salute. Ho visto che negli anni non sono state utilizzate pienamente, quindi intendo, attraverso tutta una serie di iniziative per il coinvolgimento di specialisti e medici della nostra azienda, potenziare i riconoscimenti economici che sono previsti dalle normative”.

Quindi il nodo centrale sono le carenze d’organico?
“Si tratta di un problema che ci portiamo dietro da un po’ di anni, esploso con l’emergenza Covid ma già latente. Carenza di medici ma anche di infermieri. Trascorro tanto tempo con il responsabile delle Risorse umane: ci stiamo preparando a riorganizzare anche gli assetti di responsabilità della nostra azienda, come strutture semplici che erano rimaste ferme e piano piano le strutture complesse. I concorsi li stiamo espletando in continuazione, non ottenendo però la pienezza della copertura delle risorse umane che servirebbero”.

I bandi vanno deserti specie nelle isole e nelle aree montane. Servirebbero più incentivi?
“Sono previsti riconoscimenti economici: ci sono dei parametri che utilizziamo al massimo. Lipari è una criticità nella criticità, mi recherò li martedì per una mia prima visita e faremo il punto della situazione per vedere anche di lavorare sinergicamente anche con l’Amministrazione per trovare dei punti di incontro. Cercheremo, nel limite del possibile, di colmare le carenze”.

A Vulcano la Protezione civile ha sollecitato il rafforzamento del Presidio sanitario…
“Dobbiamo fare anche il punto su quello che è stato fatto e quello che si dovrà fare. Senza dimenticare inoltre ciò che è utile fare in particolari periodi dell’anno che richiederanno un impegno più massiccio delle nostre risorse. Cercheremo di rafforzare quello che è possibile”.

Quali specialità sono più carenti?
“La Medicina d’emergenza-urgenza è molto carente, l’Anestesia, la Rianimazione, la Chirurgia, la Psichiatria”.

Le stesse criticità le vivono anche gli ospedali di Barcellona e Milazzo. Come si muoverà?
“Sul Pronto soccorso del Fogliani di Milazzo abbiamo fatto un tavolo tecnico. C’è un finanziamento che prevede una ristrutturazione totale dei locali e la messa in sicurezza. In questo momento pende un giudizio al Cga e quando si esprimerà avremo la ditta aggiudicatrice e subito faremo l’affidamento dei lavori. Però contestualmente vogliamo evitare di congestionare questo ospedale, in una situazione in cui stiamo tecnicamente provvedendo a garantire sempre il funzionamento con dei lavori che ci permetteranno di utilizzare le strutture a supporto del Pronto soccorso. Il nostro obiettivo è però quello di aprire l’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto, che ha una struttura all’avanguardia di altissimo livello ma priva di personale. C’è una selezione in corso, ci sono atti di interpello che sto avviando, ci sono richieste di collaborazione con il Papardo e il Policlinico, sto bandendo anche la mobilità. Sto facendo un altro bando per la Medicina d’urgenza perché quello in corso ha un numero insufficiente di partecipanti”.

La sua priorità quindi è la ricerca del personale. Ma in questa provincia c’è qualcosa che la rende più complicata?
“Gli ospedali delle grandi città sono molto attrattivi, soffrono le zone disagiate e le aree estreme, quelle meno collegate. La provincia di Messina ha un territorio particolarmente variegato e complesso, dalle coste alle montagne, con problemi di collegamento e anche di carattere socio-economico”.

La Faro 85 attende da tempo la convenzione per l’assistenza ai disabili del Don Orione. A che punto siamo?
“Abbiamo fatto già richiesta formale dopo avere avuto dei contatti con l’assessorato, che ha esitato positivamente la nostra domanda di accreditamento per un certo numero di posti. Una parte saranno con accreditamento, l’altra con l’assegnazione dei gravissimi, essendo la tipologia di intervento assistenziale molto diversa. Ci sono attività ad alta intensità e altre di tipo residenziale”.

La Rems di Naso è collocata in piccoli spazi mentre c’è il piano terra ristrutturato nel 2022 ma mai attivato. Come affronterà il problema?
“È stato oggetto di un tavolo tecnico qualche giorno fa: non è catastata l’area dove c’è la cabina dell’Enel, che non può fare quindi il potenziamento. I nostri uffici hanno fatto la delibera di richiesta all’assessorato da trasmettere alla Presidenza della Regione per emettere un decreto che dichiara il nostro possesso e ottenere l’allaccio. Ho chiesto anche attraverso alcuni funzionari un contatto diretto con il responsabile Enel dell’area per vedere se si può trovare anche una forma che ci permetta di risolvere il problema un po’ prima. Sono ampi locali a norma, con video sorveglianza. Siamo pronti per dare avvio alla manutenzione una volta che il problema sarà risolto. Mi piacerebbe molto colorare, fare dei murales coinvolgendo artisti locali, deve essere un luogo di cura, rinascita e ricostruzione”.

Ha avviato anche i Budget di salute…
“Tema che mi è molto caro. Da capo Dipartimento a Enna ho lavorato molto sui Budget di salute. Prima c’era il Pal per la Salute mentale, nel 2016 abbiamo attivato servizi in tutta la provincia. Adesso a Enna si stanno per avviare Budget di salute per 189 pazienti. Non avendolo potuto vedere a Enna l’ho visto qui, dove non ci ho messo nulla, come un’ideale continuazione”.

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