Giustizia, quanti gli errori commessi. E il Csm valuta positivamente i giudici

Giustizia penale, quanti gli errori commessi. Il Csm valuta positivamente il 99,2% dei giudici

Giustizia penale, quanti gli errori commessi. Il Csm valuta positivamente il 99,2% dei giudici

Paola Giordano  |
venerdì 08 Luglio 2022

Errorigiudiziari.com: “Palermo e Catania nella top ten dove si spende di più per risarcimenti”

I numeri non lasciano scampo: Palermo e Catania rientrano a pieno titolo nella top ten delle città dove lo Stato ha speso di più in risarcimenti per ingiusta detenzione. Lo si evince dagli ultimi dati, relativi allo scorso anno, pubblicati dall’Associazione Errorigiudiziari.com, che da oltre 25 anni approfondisce il fenomeno in Italia.

Questo è solo uno dei campanelli d’allarme che dimostrano come il sistema giustizia in Italia abbia delle falle ancora gravi che minano la fiducia dei cittadini nei confronti dell’intero comparto. La recente riforma Cartabia è l’inizio di un nuovo corso per la nostra giustizia? Lo abbiamo chiesto a Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone, giornalisti e fondatori dell’Associazione Errorigiudiziari.com.

“La risposta è semplice: no. Così com’è, è una riforma annacquata, molto blanda. Secondo noi è insufficiente. Ci sono aspetti positivi ma sono talmente pochi, prevalgono talmente tanto gli aspetti che hanno lasciato tutto com’era o che non apporteranno cambiamenti rilevanti che inevitabilmente non possiamo considerarla una buona riforma: arriva stento alla sufficienza. La colpa però non è della ministra anzi: Cartabia, che è stata Presidente della Corte costituzionale, è un’ottima ministra, è una super esperta. Il problema è che le riforme non le fanno i ministri ma le fa il Parlamento, alla fine è il Parlamento che decide. Questo Parlamento in particolare si è dimostrato, per l’ennesima volta, indolente, inerte, privo di quella forza politica che sarebbe stata necessaria per intervenire pesantemente e concretamente sulla giustizia. Il problema è che la riforma che è venuta fuori è frutto di una mediazione, così l’hanno chiamata, che l’ha annacquata rispetto a com’era all’inizio”.

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