Giustizia, il progetto degli uffici di prossimità anche in Sicilia

Giustizia, avvicinare i diritti ai cittadini delle fasce più deboli. Il progetto degli uffici di prossimità anche in Sicilia

Antonino Lo Re

Giustizia, avvicinare i diritti ai cittadini delle fasce più deboli. Il progetto degli uffici di prossimità anche in Sicilia

Simone Olivelli  |
mercoledì 10 Luglio 2024

L'iniziativa a cui la Regione aderisce per evitare l'ingolfamento dei tribunali

Avvicinare – nel senso letterale del termine – la giustizia ai cittadini per trasmettere anche una maggiore senso di fiducia nei confronti delle istituzioni e, di conseguenza, difendere i diritti. Il progetto, ambizioso, potrebbe vedere protagonista anche la Sicilia, dopo che la giunta Schifani ha dato il via libera all’adesione al programma nazionale promosso dal ministero, che punta all’apertura di una rete di uffici di prossimità a cui ci si potrà rivolgere per presentare istanze, ricorsi e avere più facilmente informazioni sui procedimenti in corso. Il piano, che vedrebbe la Regione come coordinatore, coinvolge anche le amministrazioni locali direttamente interessate a ospitare sul proprio territorio gli uffici. L’ok della Sicilia è arrivato qualche anno dopo l’avvio della sperimentazione in tre regioni del Centro-Nord: Toscana, Liguria e Piemonte, a cui via via se ne sono aggiunte altre undici.

Gli obiettivi

“Il progetto è stato avviato allo scopo di aumentare la sfera di tutela dei diritti specialmente delle fasce deboli in materie che non necessitano l’assistenza legale”, si legge in una relazione finita sul tavolo della giunta Schifani. Nel documento non si fa mistero anche di un altro obiettivo: “Decongestionare – viene chiarito – l’accesso ai tribunali, oggi soggetti a particolare pressione a causa della soppressione di svariati presidi giudiziari a esito della riforma che ha comportato la revisione delle circoscrizioni giudiziarie, e di avvicinare ai servizi quei territori fortemente delocalizzati rispetto a quelli ove hanno sede gli uffici giudiziari”. Alla base del progetto ci sono anche le possibilità connesse alla forme più evolute del cosiddetto processo civile telematico; a ciò si aggiungerà la possibilità di usufruire di applicativi che puntano a mettere in interazione i sistemi informatici utilizzati dalle altre pubbliche amministrazioni in materia di servizi sociali, socio-sanitari e sanitari.

“La riforma della geografia giudiziaria, se da un lato ha consentito una razionalizzazione delle risorse disponibili per il sistema giustizia, dall’altro, ha indubbiamente ridotto la presenza sul territorio di uffici prossimi ai cittadini, peraltro, acuendo la pressione su quelli residui – si legge nella relazione – Il progetto fa propria l’idea della giustizia come bene che deve essere presente sul territorio e individua modalità alternative per consentire l’accesso dei cittadini ad alcuni servizi”.

Valutazione della fattibilità

L’apprezzamento da parte del governo regionale è stato fondamentale per “avviare al più presto tutte le attività necessarie alla verifica di fattibilità del progetto in Sicilia”. Nel complesso, le risorse messe a disposizione a livello nazionale da parte del ministero ammontano a oltre 36 milioni di euro. L’implementazione degli uffici in Sicilia passerà da un monitoraggio e selezione delle località che saranno ritenute le più bisognose e ideali per soddisfare gli obiettivi alla base del progetto. “Il bando per manifestazione di interesse, che le singole Regioni pubblicheranno per l’individuazione dei comuni su cui attivare gli uffici di prossimità – viene spiegato nella relazione – terrà conto, tra gli altri, dei seguenti criteri: soppressione a seguito della riforma operata con i decreti legislativi n. 155 e n. 156 del 2012 di uno o più uffici giudiziari competenti per il territorio del Comune o dell’Unione dei Comuni; la distanza tra il tribunale territorialmente competente per il territorio comunale e la sede del Comune o del Comune più lontano nel caso di Unioni di Comuni; numero di residenti nel territorio comunale ovvero del numero complessivo dei residenti nel territorio dell’Unione dei Comuni”.

Infine a essere tenuta in considerazione sarà la “difficoltà di accesso agli uffici giudiziari derivante sia da elementi geografici sia dalla conformazione del territorio urbano di riferimento, sia – caso non raro in Sicilia – dall’assenza di collegamenti pubblici diretti ovvero di altri fattori esplicitamente indicati”.

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