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VIDEO | Global Sumud Flotilla, le navi siciliane con gli aiuti per Gaza arrivano a Siracusa

Chiara Borzì
Chiara Borzì

Sono arrivate alla spicciolata a Siracusa, dopo essere state ormeggiate al porto di Augusta, le barche che dalla Sicilia si uniranno tutta la Global Sumud Flotilla in viaggio verso Gaza. Le imbarcazioni salperanno domani all’alba nuovamente da Augusta.

Gli equipaggi delle 17 “siciliane”, composti da cinque persone tra donne e uomini, di ogni provenienza e religione, compresi politici e giornalisti, sono arrivati alla “Marina” tra gli applausi dei manifestanti e dei siracusani.

Dopo Siracusa, i prossimi step per la Global Sumud Flotilla

Se il timing che detterà i prossimi passaggi della spedizione è chiaro, per tutta la Global Flotilla è difficile prevedere cosa accadrà avvicinandosi sempre di più alla meta. Nelle notti del 10 e 11 settembre dei droni hanno colpito già due imbarcazioni ferme a Tunisi.

“Consideriamo quegli attacchi delle intimidazioni a tutti gli effetti”, ha spiegato la portavoce nazionale del Global Movement to Gaza, Maria Elena Delia. A bordo di una delle due barche colpite era presente l’attivista pugliese Tony La Piccirella, già a bordo della nave abbordata da Israele il 26 luglio, con in equipaggio anche Greta Thunberg.

“Da Siracusa partiremo verso Sud, per le acque internazionali che ci porteranno poi verso la Striscia di Gaza, e nell’attraversare questo tratto ci andremo a ricongiungere ai colleghi greci, che ripartiranno con 6 barche tra un paio di giorni, e con tutte le barche che sono in Tunisia, e che probabilmente partiranno oggi – ha spiegato ancora Delia. – Quando saremo tutti partiti ci incontreremo in un punto per veleggiare sperando che non ci siano inconvenienti, quindi attacchi con droni, come ci sono stati a Tunisi. A chiunque ci fosse dietro, ha comunque creato dei ritardi e molta paura”. Tutta la Sumud sarà composta da 55 imbarcazioni circa.

Croatti: “Non è un’azione politica”

Nella prima nave arrivata a Siracusa nel pomeriggio, la Morgana, era a bordo il senatore del Movimento Cinque Stelle Marco Croatti.

“Sono qui come comune cittadino con una carica istituzionale, da componente di una comunità come quella del Movimento Cinque Stelle che crede fortemente nelle battaglie sui diritti e le libertà, con cui stiamo cercando di aiutare e tutelare in maniera forte delle persone che in questo momento si stanno mettendo in gioco. Questa non è un’azione politica, ma di cittadinanza che sta riempiendo le piazze in maniera importante, che deve essere supportata. In questo momento siamo in quattro parlamentari, ma presto queste azioni saranno ancora più ampie”.

“Quello che ci aspetta non dipende da noi – ha voluto sottolineare il senatore – siamo fortemente motivati. La Flotilla sa dove vuole arrivare, sa cosa vuole ottenere. Non si sa cosa ci sarà dall’altra parte e che atteggiamento, ma noi, in funzione di parlamentari, stiamo cercando di dare un supporto ai cittadini e alla loro azione”.

“Umanamente mi resta la forza di una comunità e della mia famiglia che mi stanno spingendo a dare questo contributo”, ha concluso il senatore Croatti.

La missione per portare gli aiuti per Gaza

In banchina, ad aspettare le barche, anche il presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche (Ucoii) Yassine Lafram, accompagnato dal vice presidete Kheit Abdelhafid. Quest’ultimo anche imam della Mosche di Catania.

“Abbiamo deciso di agire. Basta con le parole e le dichiarazioni. È il momento delle azioni di fronte la carneficina che vediamo consumarsi nella Striscia di Gaza – ha detto il presidente Lafram -. Diventa doveroso per noi e un atto di dignità collettiva partire con una flotta di civili, con una missione umana e umanitaria, per rompere l’assedio, portare gli aiuti e tornare a casa sani e salvi. La comunità islamica è assolutamente compatta. Oltre due milioni di persone sono attaccate ad Al Jazeera per osservare in diretta tv quelle immagini brutali che vediamo ogni giorno. Di fronte quelle immagini abbiamo scelto di reagire con la speranza della nostra Flotilla”.

Il religioso si unirà alle Global Sumud e andrà a Gaza insieme alle attuali 500 tonnellate di aiuti raccolti per la popolazione gazawa.

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