160 mila euro, o quasi.
E’ questo l’ammontare della spesa per i movimenti istituzionali del premier Giorgia Meloni nel mese di novembre.
Si tratta di quattro ‘trasferte’, tre all’estero e una in Italia, con 134 persone al seguito, come documentato sul sito dell’esecutivo.
Ecco quanto sono costati i viaggi a Bruxelles, Sharm el Sheikh e Bali
Carte alla mano, il presidente del Consiglio ha fatto soltanto un ‘viaggio di servizio’, portando con sé ventidue persone, venti come delegazione interna alla presidenza del Consiglio e due ‘esterni’, per un costo complessivo di 2mila 450,22 euro, di cui mille 496, 76 euro in ‘trasferimenti’ e 953,46 euro in ‘pernottamenti e pasti’.
Per le tre ‘missioni all’estero’ – Bruxelles, Sharm el Sheikh per Cop27 e infine Bali, in Indonesia, per il G20– sono stati sborsati poco più di 156mila euro, una somma così suddivisa: 78mila 674,22 euro spesi per treni aerei e auto di servizio e 77mila 548, 13 euro per alberghi, pranzi e cene. In queste occasioni ad accompagnare la leader di Fratelli d’Italia c’era una maxi delegazione, che ha raggiunto quota 112 unità in totale: 100 ‘interni’ e 12 ‘esterni’ (non vengono specificati i componenti impegnati nelle singole missioni).
La voce ‘trasferimenti’, si precisa nella sezione ‘Missioni e viaggi di servizio Autorità politica’ pubblicata on line, comprende il ‘costo complessivo sostenuto per i trasferimenti delle delegazioni’ e, in particolare, per ‘i treni e gli aerei di linea sono considerati i costi dei titolo di viaggio mentre le per le autovetture di servizio è stimato il consumo di carburante’.

