Tra i nuovi provvedimenti economici previsti dal Governo presieduto dal premier Giuseppe Conte spicca la quattordicesima in arrivo per i pensionati d’Italia.
Tra i 336 e 655 euro, la quattordicesima, erogata dall’Inps, spetta ai pensionati di età maggiore o uguale a 64 anni che percepiscano redditi inferiori a due volte il trattamento minimo. La cifra dipenderà quindi dal reddito e dagli anni di versamenti contributivi, attribuita d’ufficio sulla mensilità di pensione di luglio 2020 ai soggetti che rientrano nei limiti reddituali stabiliti.
Il reddito complessivo, oltre il quale non si ha diritto alla quattordicesima, è di 13.391,82 euro.
Secondo i parametri fissati, il tetto massimo di reddito viene incrementato dell’importo del beneficio, che varia ovviamente per ciascuna fascia contributiva. A coloro che perfezionano il requisito anagrafico richiesto dal 1° agosto (per la Gestione privata ed Enpals) o dal 1° luglio (per le pensioni della Gestione pubblica) al 31 dicembre 2020 e ai soggetti divenuti titolari di pensione nel corso del 2020, sempre a condizione che rientrino nei limiti reddituali, la quattordicesima sarà attribuita d’ufficio con la rata di dicembre 2020. Ai beneficiari viene inviata la comunicazione dedicata con l’indicazione dell’importo attribuito e della provvisorietà del beneficio.
Coloro che non ricevano la quattordicesima e ritengano di averne diritto possono, in ogni caso, presentare apposita domanda di ricostituzione on line, attraverso il portale dell’Istituto.
Superbonus 110%, ecco maxi sconto per ristrutturazioni
Anche il Superbonus al 110% fra le novità di luglio. Previsto infatti anche lo sconto fiscale per le ristrutturazioni, che sarà spalmato in 5 anni ed è valido per la riqualificazione energetica degli edifici e per la messa in sicurezza antisismica.
Si tratta di un maxi credito di imposta per risollevare l’economia guardando al green e alla sicurezza introdotto nel decreto Rilancio. Il bonus permette quindi gli interventi con un miglioramento della classe energetica e di riduzione del rischio sismico praticamente gratis grazie al meccanismo dello sconto in fattura e della cessione del credito. Per i dettagli dell’agevolazione servirà però attendere l’approvazione del dl Rilancio in Parlamento, prevista entro il 18 luglio.
Bonus lavoro, da oggi più soldi in busta paga
Arriva il ‘bonus lavoro’ e, con lui, più soldi in busta paga. Con il taglio del cuneo fiscale, parte infatti da oggi la nuova misura per il ‘trattamento integrativo dei redditi’: archiviato dal il cosiddetto ‘bonus Renzi’ – la misura di 80 euro per i lavoratori dipendenti voluta dall’allora presidente del Consiglio ai 10 miliardi di risorse previste messe in campo per il vecchio bonus, se ne aggiungono altri 3 miliardi per quest’anno, che diventeranno circa 6 miliardi il prossimo anno, grazie al decreto legge cura Italia.
Il nuovo sistema ‘misto’ prevede per i redditi fino a 28.000 euro, già interessati dal taglio delle tasse pari a 80 euro, un incremento fino a 100 euro mensili. Mentre per i redditi da 28.000 a 39.999 euro è previsto un intervento progressivo (all’aumentare del reddito diminuisce il taglio delle tasse). La misura non interessa, invece, i lavoratori dipendenti incapienti, cioè coloro che hanno un reddito inferiore a 8.145 euro, soglia al di sotto della quale non si applica l’Irpef. Per ottenere lo ‘sconto’ in busta paga non è necessario effettuare una richiesta, ma sarà effettuato direttamente dal datore di lavoro, che svolge il ruolo di sostituto d’imposta.
Contanti, scatta il nuovo limite a duemila euro
Scatta da oggi il nuovo tetto ai pagamenti in contanti. Come stabilito dal decreto fiscale collegato alla legge di bilancio, il limite all’uso delle banconote passa infatti da 3.000 a 2.000 euro grazie alla misura nata per contrastare l’evasione favorendo i pagamenti elettronici. Da oggi dunque – salvo alcuni casi particolari – sarà obbligatorio utilizzare sistemi tracciabili (carte, bonifici ecc.) per spese superiori a 1.999 euro, che siano tra privati o tra privati ed esercenti. Sanzioni in arrivo per chi non rispetta le norme: si rischia infatti una ammenda da 3.000, arrivando fino a 50.000 euro per una singola operazione, secondo la gravità dell’infrazione.

