Governo: da Tria una denuncia per divulgazione di atti secretati - QdS

Governo: da Tria una denuncia per divulgazione di atti secretati

Governo: da Tria una denuncia per divulgazione di atti secretati

domenica 02 Giugno 2019

Presentata dal Ministero dell'Economia alla Procura di Roma. Riguarda "una bozza di lettera" sui chiarimenti all'Ue che avrebbe "danneggiato il negoziato con la Commissione europea". I problemi nell'esecutivo

“Lunedì il generale Fabrizio Carrarini, vice-capo di gabinetto del ministro e responsabile della sicurezza cibernetica, depositerà alla Procura della Repubblica in nome e per conto del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, una denuncia per divulgazione di atti secretati e violazione di segreto d’ufficio. La decisione fa seguito alla diffusione a mezzo stampa di una bozza di lettera del ministro in risposta alle richieste di spiegazioni da parte della Commissione europea circa l’evoluzione del debito italiano nel 2018”.

Secondo Tria la divulgazione dei contenuti della lettera ha “danneggiato il negoziato con la Commissione europea”.

“Quel testo – ha sottolineato – non era definitivo, era una bozza incompleta con varie opzioni aperte. Non era pensata per la pubblicazione, non sarebbe dovuta uscire”.

La Commissione Ue, intanto, ha ricevuto la lettera dell’Italia dagli uffici della Dg Ecfin, a Bruxelles, e mercoledì prossimo potremo conoscere le sue conclusioni nel rapporto che stilerà sul debito pubblico italiano, primo stadio della procedura d’infrazione per debito, che incombe sull’Italia.

Il testo della lettera di risposta alle richieste di chiarimenti di Bruxelles sul debito pubblico aveva causato gravi tensioni nel governo e nell’esecutivo gialloverde era scoppiato il caos quando aveva cominciato a circolare una bozza in cui si parlava di tagli al welfare.

Il Ministero guidato da Tria nei giorni scorsi aveva provato a smentire quella bozza, con immediate reazioni da parte di alti esponenti dello stesso dicastero, a cominciare dal viceministro all’Economia Laura Castelli che aveva dichiarato: “Mi sorprende la smentita del ministro Tria sulla versione della lettera pubblicata dagli organi di informazione. Anche io ho visto una bozza della lettera che girava con quei contenuti e purtroppo quel passaggio sul taglio al Welfare c’era ancora”.

Tra le tante cose in quella bozza (LEGGI IL TESTO INTEGRALE) è scritto infatti che “il governo sta avviando una nuova revisione della spesa e riteniamo che sarà possibile ridurre le proiezioni di spesa per le nuove politiche in materia di welfare nel periodo 2020-2022”.

Il vicepremier Luigi Di Maio aveva ribadito di non saper nulla della “lettera preparata dal ministro Tria con la Lega”.

“Non ce ne siamo occupati noi – aveva sottolineato -, non è stata condivisa con noi. Sicuramente noi non tagliamo le spese sociali, né il reddito né quota 100: magari è utile fare un vertice di maggioranza con la Lega insieme al presidente Conte e allo stesso Tria, così sistemiamo insieme questa lettera, prima che qualcuno la mandi a Bruxelles!”.

Alla fine, a quanto pare, i riferimenti ai tagli al Welfare, ai risparmi derivanti dall’utilizzo inferiore, rispetto alle stime, del reddito di cittadinanza e di quota 100, sono quindi saltati e nella lettera all’Europa è stato presentato “un programma complessivo di revisione della spesa corrente comprimibile e delle entrate, anche non tributarie” con la sottolineatura che “l’utilizzo delle nuove politiche di Welfare è, finora, inferiore alle stime sottostanti la legge di Bilancio 2019”.

“Sebbene le condizioni economiche nel 2018 non abbiano consentito all’Italia di soddisfare gli sfidanti requisiti della regola di riduzione del debito”, si legge nella lettera definitiva, “ritengo che il governo abbia seguito un approccio prudente e responsabile” e “i dati in nostro possesso indicano che il disavanzo per l’anno in corso sarà minore di quanto prospettato nelle ultime previsioni”.

A chiosare è il solito Matteo Salvini che ha “mostrato i muscoli” sfidando Bruxelles: “Se riusciremo ad abbassare le tasse – ha dichiarato – torneremo a essere stabili. E se ci diranno no vedremo chi avrà la testa più dura’.

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