Prima conferenza stampa di fine anno per il premier Giorgia Meloni, in diretta sulla webtv di Montecitorio e sui canali social del presidente del Consiglio. “Non è esattamente” la conferenza stampa “di un governo che ha lavorato un anno, è più una conferenza stampa di inizio mandato”, le prime parole del premier che poi ha commentato il via libera definitivo alla manovra da parte del Senato: “E’ stata approvata una legge di bilancio non facile”, una “manovra politica scritta in tempi molto rapidi“. Pur investendo “gran parte delle risorse sulle priorità del caro bollette siamo riusciti a mantenere o a iniziare a mantenere gli impegni presi”, dice Meloni, rispondendo alle domande dei giornalisti.
“E’ stata approvata una legge di bilancio non facile”, una “manovra politica scritta in tempi molto rapidi”, commenta la premier Giorgia Meloni. Pur investendo “gran parte delle risorse sulla priorità del caro bollette siamo riusciti a mantenere o a iniziare a mantenere gli impegni presi”, dice la premier. Quella approvata oggi dal Senato è una manovra “nella quale abbiamo scelto di spostare il grosso risorse sul futuro, sui giovani, sulla nuova occupazione e sulle imprese”, sulla “capacità di produrre ricchezza e lavoro”, dice la premier. Da parte del governo c’è stata “una scelta di visione”, rivendica quindi la presidente del Consiglio. La legge di bilancio è stata approvata in Cdm “in un’ora. Ho fatto parte di altri governi – continua quindi Meloni – e ricordo dibattiti molto più articolati e accesi. Era una legge di bilancio che non lasciava molto alle legittime rivendicazioni dei ministri”. Il governo ha messo “tutte le risorse che avevamo sulle grandi misure a cui volevamo dedicarci”, ha rimarcato Meloni, sottolineando il fatto “che la manovra è stata approvata un giorno in anticipo rispetto agli ultimi due anni”.
“Quando si parla del tema della congruità” in tema di reddito di cittadinanza, “bisogna capirsi, perché se il tema è ‘non voglio accettare un lavoro sottopagato’, sono d’accordo – ha detto Meloni – . Ma se il tema è ‘non considero la mansione all’altezza delle mie aspettative’, questo è diverso. Tutti vogliamo trovare il lavoro dei nostri sogni, ma non è capitato a tutti. Se non accetto un lavoro dignitoso e voglio restare a casa sono libero di farlo, ma non essendo pagato da chi lavora”. ‘Bisogna creare una filiera di rapporto tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro. In parte non si trova il lavoro, ma in parte capita di non trovare i lavoratori…Questa è la sfida da affrontare. E’ un fatto culturale mettersi in gioco per avere le proprie soddisfazioni”, ha poi aggiunto.
Parlando del Covid, Meloni spiega che “in Italia l’incidenza era in calo quindi assolutamente sotto controllo”. Dopo quanto sta accadendo in Cina “ci siamo mossi immediatamente in coerenza con quello che avevamo chiesto di fare in passato”, ma la decisione di effettuare tamponi per chi proviene dalla Cina “non è completamente efficace se non è presa a livello europeo”. Perciò deve essere “l’Unione a prendere un provvedimento in questo senso” e “ci aspettiamo e auspichiamo che l’Unione europea voglia operare in questo senso”. Il premier ha assicurato che “la situazione è abbastanza sotto controllo, stiamo monitorando minuto per minuto, i primi casi sequenziati sono varianti omicron già presenti in Italia. Ci muoviamo in base a quello che dovremo affrontare, credo che la soluzione siano i controlli, penso a tamponi e mascherine. Il modello di privazione delle libertà che abbiamo conosciuto in passato non mi è parso così efficace e penso che lo dimostri il caso cinese”. Meloni ritiene quindi che “si debba lavorare prioritariamente sulla responsabilità dei cittadini piuttosto che sulla coercizione”.
“Sono contenta che il governo, l’Italia, sia riuscita a raggiungere i 55 obiettivi previsti per chiedere i 19mld di euro. Quando siamo arrivati al governo di questo obiettivi ne erano conseguiti 25, abbiamo lavorato per terminare gli altri 30. Questa staffetta ha funzionato, sono contenta”, ha detto Giorgia Meloni. Sul Pnnr “ora si entra nella parte difficile del piano. Il grosso sin qui era programmazione e riforme, ora c’è la parte molto complessa in cui questi obiettivi devono diventare cantieri. Ci sono oggettivamente delle difficoltà, dal caro dei costi e dell’energia, bisogna tenere in considerazione che il Piano è stato scritto in un mondo diverso dalle priorità che abbiamo oggi”.
“Continueremo a lavorare sulla base di quello che accade, siamo in una situazione di grande emergenza“, osserva il premier . “Se il quadro dovesse confermarsi cambiato, una parte di risorse potrebbe liberarsi per altri provvedimenti”, aggiunge. ”Fedele all’insegnamento di Papa Giovanni II dico che in Africa bisogna avere un approccio diverso da quello visto in questi anni. Il tema dell’energia offre un’occasione all’Europa di tornare ad essere presente in Africa e offre all’Italia di fare la nazione capofila di questo nuovo approccio europeo all’Africa. I paesi africani sono interessati alle nuove tecnologie dell’approvigionamento energetico. Credo che con poche risorse spese bene si possa ragionare per produrre l’energia che serve diversificando le fonti di approvigionamento e fare dell’Italia la porta di ingresso di questa energia”.
”Ho letto di condoni… Non c’è nessun condono nella legge di bilancio”, ha detto Meloni alla conferenza stampa di fine anno, assicurando che ”tutti pagano il dovuto”. ”Le uniche cartelle stralciate sono quelle vecchie più di 7 anni e inferiori a mille euro, banalmente perché conviene allo Stato. Vogliamo immaginare un nuovo tipo di dialogo con i contribuenti ma senza favorire assolutamente l’evasione fiscale”, sottolinea.
”Io non ho attuato il blocco navale per come è stato raccontato in questi anni. Io ho sempre inteso una missione dell’Ue in Nord Africa per impedire le partenze irregolari. Io ho sempre detto di non intendere un blocco mandando le navi della Marina per scatenare una guerra”, ha detto Meloni, secondo la quale ”prima del diritto a emigrare” c’è il diritto ”a non farlo”: serve quindi, ”un approccio diverso”.