Premierato e la riforma della giustizia: questi gli obiettivi del governo Meloni da concludere entro la fine della Legislatura. Infatti, queste due grandi riforme sono fondamentali per l’esecutivo di centro-destra perché cavalli di battaglia alle elezioni legislative del 2022, vinte proprio da Fratelli d’Italia.
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Il premierato e la riforma della giustizia: due obiettivi del governo
Una delle promesse fatte da Giorgia Meloni alle elezioni politiche del 2022 è proprio quella del “Premierato”, ovvero l’elezione diretta del Presidente del Consiglio. Una riforma complessa visto il sistema italiano parlamentare e che ha bisogno di parecchi iter legislativi prima che possa essere approvata.
Altro tassello importante per il governo è quella della riforma della giustizia, testo approvato qualche settimana fa e che però passerà con grande probabilità con dei referendum confermativi (come anche per il Premierato).
Rampelli (FdI): “Noi stiamo lavorando per modernizzare la nostra democrazia, dando centralità al popolo che potrà decidere”
“Ce la faremo. Poi ci saranno i referendum confermativi e saranno i cittadini a decidere”. Così Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera ed esponente di Fratelli d’Italia, risponde alla domanda di Affaritaliani se la maggioranza riuscirà a completare entro la fine della legislatura la riforma del premierato e gli aggiustamenti dell’autonomia regionali dopo i rilievi della Corte costituzionale.
“Noi stiamo lavorando per modernizzare la nostra democrazia, dando centralità al popolo che potrà decidere localmente e centralmente da chi essere governato, senza alterare le prerogative principali del capo dello Stato né le garanzie costituzionali previste nel nostro sistema. Ma porre un argine a inciuci e giochi di palazzo, a trasformismi e cambi di casacca, a governi tecnici mai scelti dagli elettori è una svolta necessaria per rendere credibile e competitiva l’Italia. Così come la magistratura deve essere liberata da quei giudici organizzati in correnti che per decenni l’hanno utilizzata con scopi politici. Separazione delle carriere e sorteggio del Csm sono strumenti necessari per far tornare la fiducia nella giustizia italiana”, conclude Rampelli.

