Serve una maggioranza compatta e sicura all’Ars per evitare gli “scivoloni” avvenuti durante la presidenza Musumeci, dilaniata dalle tensioni intestine del Centrodestra siciliano.
È questa una delle principali prerogative del nuovo esecutivo regionale con a capo il neo proclamato governatore Renato Schifani.
La strategia messa in atto dalla coalizione servirà quindi ad appiattire le divergenze che erano nate nei mesi precedenti e frenare le intenzioni di coloro i quali vorrebbero ricoprire una carica istituzionale nonostante la mancata elezione.
La giunta che lavorerà al fianco di Schifani sarà composta quasi nella sua integrità da deputati eletti e sarà siglato un accordo di massima in grado di mettere insieme le deleghe agli assessori con i ruoli di spicco a Palazzo dei Normanni.
Dovranno essere assegnate, inoltre, le figure del presidente dell’Ars, dei capigruppo, dei componenti dell’ufficio di presidenza dell’Assemblea e dei presidenti delle commissioni parlamentari ordinarie e speciali.
Per i soggetti non eletti, invece, potrebbero essere destinati degli incarichi “secondari” di sottogoverno e nelle partecipate regionali. Intanto per la nomina degli assessori dovrebbero trascorrere altri 20 giorni.
A rallentare il processo è il caos relativo ai conteggi dei voti ancora in corso in alcuni Comuni dell’Isola.