Schifani proclamato presidente: "Almeno 20 giorni per avere assessori"

Schifani proclamato presidente della Regione: “Almeno 20 giorni per avere gli assessori”

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Schifani proclamato presidente della Regione: “Almeno 20 giorni per avere gli assessori”

Redazione  |
giovedì 13 Ottobre 2022

Nell'aula magna è stato proclamato presidente della Regione della diciottesima legislatura in Sicilia, il forzista Renato Schifani

In Corte d’appello, nel tribunale di Palermo è stato proclamato presidente della regione della diciottesima legislatura in Sicilia, il forzista Renato Schifani. A leggere la formula il presidente dell’ufficio elettorale della Corte Giacomo Montalbano.

La cerimonia a Palermo

Alla cerimonia erano presenti i vertici di Forza Italia, tranne l’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, eletto al Senato e oggi a Roma per la elezione del presidente di Palazzo Madama. Presenti tra gli altri Francesco Scoma, Alessandro Aricò, Vincenzo Figuccia e Francesco Cascio.

Le prime dichiarazioni del presidente Schifani

Il primo pensiero, dichiara il neo eletto presidente Schifani, sono rivolte alla proclamazione di Ignazio La Russa come seconda carica dello Stato.

“Subito segnali concreti a fasce deboli”

“Da domani, io ce la metterò tutta. Affronteremo in primo luogo le emergenze quotidiane che possono interessare una regione come la Sicilia e tante altre realtà territoriali. Gli interessi dei siciliani vanno privilegiati. Li rappresenterò davanti al governo nazionale, che si formerà tra poco, con fiducia, determinazione e rispetto dei reciproci ruoli”.

“Per l’insediamento degli assessori ci vorranno almeno venti giorni”

Si compiono così i primi passi per l’inizio di questa legislatura, anche se per la seduta del giuramento del Parlamento di Palazzo dei Normanni si dovrà attendere ancora un po’, a causa di alcuni conteggi dei voti ancora in corso.

“La legge regionale prevede che – dichiara Schifani – gli assessori debbano insediarsi ufficialmente in Assemblea regionale; al momento alcuni uffici circoscrizionali stanno ancora contando le schede di alcune sezioni sparse per la Sicilia. Non appena la Corte d’appello avrà il quadro completo procederà con l’attribuzione dei seggi ai deputati eletti all’Ars.

A quel punto, la segreteria generale dell’Ars fisserà la data per l’accoglienza e poi quella per la seduta d’insediamento dei 70 parlamentari che dovranno eleggere il nuovo presidente di Palazzo dei Normanni e a seguire l’ufficio di presidenza”.

Siamo quindi in ritardo rispetto agli adempimenti del parlamento nazionale e comunque per domani pomeriggio è previsto l’insediamento di Schifani a Palazzo d’Orleans.

Domani l’insediamento del presidente Schifani a Palazzo d’Orlèans

Per domani 14 ottobre alle 18, a Palazzo  d’Orléans, in Sala Alessi a Palermo, è in programma l’insediamento del nuovo presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e il conseguente passaggio di consegne con il governatore uscente Nello Musumeci.

Renato Schifani, chi è il presidente della Regione Siciliana

Schifani, candidato della coalizione di centrodestra, è risultato il più votato nel corso della consultazione elettorale dello scorso 25 settembre con 894.306 voti e succede a Nello Musumeci.

Settantadue anni, laureato in Giurisprudenza, per anni ha esercitato la professione di avvocato. Entrato in Forza Italia nel 1995, l’anno successivo è stato eletto al Senato e da quel momento ha concentrato il suo impegno nell’attività politica, ricoprendo anche l’incarico di presidente di Palazzo Madama dal 2008 al 2013 e capogruppo di Forza Italia nella quattordicesima e quindicesima legislatura (2001-2008).

È stato componente della Commissione Bicamerale per le riforme costituzionali e firmatario di diversi disegni di legge, tra i quali quello sull’utilizzo delle disponibilità finanziarie per la Conferenza Onu sul crimine organizzato e quello di modifica delle norme sulla gestione e destinazione di beni sequestrati o confiscati per rendere maggiormente efficace questo istituto. Nel 2002 è tra i sostenitori dell’iniziativa parlamentare che ha portato alla stabilizzazione del “41 bis”, trasformando il carcere duro per i mafiosi da misura straordinaria a misura definitiva, inserita a regime nell’ordinamento giuridico.

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