Roma, 4 giu. (askanews) – Il granchio blu continua a penalizzare pesantemente imprese e cooperative di pesca delle sacche di Goro e Comacchio, nel ferrarese, ma quelle stesse imprese, nonostante mesi difficilissimi, stanno trasformando una minaccia potenzialmente letale in un’opportunità economica. Sono, infatti, oltre 1.100 i quintali di granchio blu che il Copego (il Consorzio Pescatori di Goro) ha esportato in tutto il mondo: 3 container inviati in Corea del Sud, e un altro in partenza verso gli Stati Uniti e circa 2-300 quintali destinati al mercato nazionale.
Contestualmente, però, resta la necessità, ribadita dalle associazioni di categoria e dalla Regione Emilia-Romagna, di continuare a sostenere concretamente il settore delle vongole, messo in grande difficoltà dal proliferare del crostaceo. A partire dalla richiesta, avanzata al Governo, di sbloccare i fondi aggiuntivi nazionali promessi nei mesi scorsi.
Il punto della situazione è stato fatto in Prefettura a Ferrara alla presenza del commissario nazionale per l’emergenza granchio blu, Enrico Caterino. Presenti tra gli altri l’assessore regionale all’Agricoltura e Pesca, Alessio Mammi, il prefetto, Massimo Marchesiello, la sindaca di Goro, Maria Marika Bugnoli, i rappresentanti degli enti territoriali e nazionali coinvolti, delle associazioni di pesca e della Capitaneria di Porto.
“La Regione Emilia-Romagna segue questa emergenza passo passo, e anche oggi siamo al fianco di imprese e lavoratori- sottolinea Mammi – Nel 2023 e 2024 abbiamo messo 2 milioni di euro di risorse nostre, uno all’anno, e un altro milione nel 2025, con un bando già pubblicato e in scadenza a metà luglio a beneficio delle attività di recupero e smaltimento del granchio blu. Ma ora serve un impegno concreto del Governo: le risorse regionali vanno integrate al più presto con i fondi aggiuntivi annunciati dal Ministero nei mesi scorsi”.
I dari infatti dicono che il granchio continua a moltiplicarsi, anche in quantità maggiore rispetto agli anni scorsi. Per questa ragione, dal tavolo è emersa la volontà, condivisa con le associazioni e le cooperative, che nei bandi nazionali siano previste attività per la semina delle vongole e fondi per il contrasto ai granchi, a partire da recinti.
La notizia incoraggiante è la nascita di una nuova filiera commerciale, che ha raccolto l’interesse anche di aziende estere, specializzate nella raccolta dei crostacei anche di piccole dimensioni per il consumo alimentare.

