Grandi opere pubbliche nella storia del mondo - QdS

Grandi opere pubbliche nella storia del mondo

Marco Vitale

Grandi opere pubbliche nella storia del mondo

mercoledì 05 Giugno 2024

Pubblichiamo l’estratto di un intervento dal titolo “Appunti sul Ponte sullo Stretto di Messina” datato 9 aprile 2000

In relazione al dibattito in corso a livello nazionale, pubblichiamo l’estratto di un intervento dal titolo “Appunti sul Ponte sullo Stretto di Messina” datato 9 aprile 2000 ed effettuato nel corso di un incontro organizzato nell’Auditorium de Le Ciminiere di Catania.

La prima galleria nel sottosuolo di Londra per la prima tratta di trasporto urbano sotto il suolo da Paddington Station a Farrington Street, fu completata il 1863 dalla Metropolitan Railway Company. Dopo 137 anni questa opera pubblica continua a fornire la sua utilità.

Il Naviglio Grande, il grande canale, di cinquanta chilometri, primo in Europa di questa dimensione e portata, che collega le acque del Lago Maggiore e del fiume Ticino a Milano, fu progettato e scavato dai milanesi oltre 800 anni fa. Rappresenta, in assoluto, l’opera pubblica del millennio che più di ogni altra ha contribuito allo sviluppo ed al benessere della Lombardia. Nessuna altra opera neppure si avvicina ai benefici distribuiti alla Lombardia per 800 anni dal Naviglio Grande. Con le sue 116 bocche d’irrigazione ha reso fertile e salubre la bassa milanese dove si è svolto gran parte del processo di accumulazione che sta alla base delle ricchezze lombarde.

È stato formidabile via di trasporto sino agli anni Cinquanta di questo secolo. Ha, per secoli, mosso mulini di ogni tipo che hanno prodotto energia per tutto il primo processo di industrializzazione e, ancora oggi, a Turbigo, produce energia elettrica. Oggi continua a mantenere fertile e ricca la campagna, mentre i suoi argini sono diventati piste ciclabili eccellenti per il tempo libero dei poveri milanesi. È una grande fortuna che i milanesi di allora non conoscessero le sciagurate formule finanziarie sul ritorno sugli investimenti che insegniamo nelle nostre università. Altrimenti non l’avrebbero costruito.

Quando il senatore americano Henry Seward acquistò l’Alaska nel 1865 per 10 milioni di dollari fu accusato violentemente di sperpero di denaro pubblico. Tanto che per indicare un affare cattivo si usava dire: questo è un affare alla Seward. Il senatore Seward ne fu tanto colpito da morire di crepacuore, senza sapere con certezza che l’Alaska valeva un po’ di più di 10 milioni di dollari.

Le Ferrovie americane furono costruite quasi tutte in project financing, ma, anche con forti contributi pubblici, da imprese guidate da spericolati imprenditori- avventurieri. Il funding fu fatto sul mercato di Londra, allora unico mercato finanziario effettivo. Molte di queste imprese fallirono, rinacquero, rifallirono. E molti risparmiatori londinesi ci rimisero i loro capitali. D’altra parte si domanda uno studioso della storia dei crac finanziari: era più importante fare le ferrovie americane o proteggere le ricche vedove inglesi che ne avevano, speculativamente, comprato i titoli?

(continua)

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