Milano, 16 set. (askanews) – Con l’inizio della vendemmia in Trentino è partita la distillazione della Grappa del Trentino Ig, che proseguirà fino a novembre. L’annata 2025 si presenta con quantità nella media e bucce di qualità, caratteristiche che fanno prevedere prodotti equilibrati e differenziati valle per valle.
“Dal punto di vista agronomico è stata un’annata particolare, ma al momento della raccolta le varietà autoctone utilizzate anche per la distillazione si sono presentate con buona qualità” spiega il presidente dell’Istituto tutela grappa del Trentino, Alessandro Marzadro, rimarcando che “il lavoro congiunto tra viticoltori e distillatori ha garantito bucce pronte per la trasformazione. Sarà compito dei mastri distillatori gestire aromi e finezza per ottenere il giusto equilibrio”.
Le prospettive cambiano a seconda delle zone: grappe profumate da uve bianche e aromatiche e basi solide da varietà rosse come Teroldego, Nosiola, Muller e Moscato, adatte anche all’invecchiamento. “Cura e attenzione della materia prima, dal vigneto alla distilleria, sono il valore aggiunto del Trentino” sottolinea Marzadro.
Il periodo degli alambicchi accesi coincide con l’apertura delle distillerie al pubblico, che consente di conoscere da vicino le fasi di lavorazione. La distillazione per il marchio del Tridente, che certifica la provenienza trentina, si conclude entro novembre, anticipando la scadenza del disciplinare del 31 dicembre. Il modello a chilometro zero, basato sull’uso esclusivo di bucce d’uva trentine, resta un elemento distintivo a livello internazionale.
L’Istituto tutela grappa del Trentino, fondato nel 1960, conta circa 30 soci che rappresentano la quasi totalità della produzione. Ogni anno in provincia vengono distillati circa 130mila quintali di vinaccia per 7.500 ettanidri di grappa, pari a 2,5 milioni di bottiglie da 70 cl, equivalenti al 10% del totale nazionale. Il 60% della produzione deriva da uve bianche e aromatiche, il restante 40% da uve a bacca rossa.

