Green pass abolito il 31 marzo, "Contano i dati, ascoltiamo la scienza" - QdS

Green pass abolito il 31 marzo, “Contano i dati, ascoltiamo la scienza”

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Green pass abolito il 31 marzo, “Contano i dati, ascoltiamo la scienza”

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lunedì 07 Marzo 2022

Poco più di 20 giorni al 31 marzo, giornata in cui scade ufficialmente lo stato di emergenza, quale sarà il destino del green pass?

“C’è una discussione in atto tra tutte le forze politiche che sostengono il governo sulla gradualità e sui tempi di allentamento delle misure, visto che la situazione epidemiologica continua a migliorare. Come sempre, si deciderà ascoltando la scienza, valutando i dati epidemiologici e i suggerimenti del Cts: è un metodo di lavoro che sinora ha funzionato, e non vedo la necessità di modificarlo”. Lo ha detto al Tempo Pierpaolo Sileri, aggiungendo che “ciò che conta veramente è la direzione che abbiamo intrapreso grazie al miglioramento della situazione epidemiologica, che ci porterà progressivamente e con gradualità alla rimozione delle misure di contenimento del virus”. Riguardo all’arrivo in Italia dall’Ucraina di profughi non vaccinati, secondo il sottosegretario alla Salute, “stiamo parlando di circa 10.000 persone, vedremo nei prossimi giorni se il flusso aumenterà, e di quanto. A tutti i profughi in arrivo in Italia verrà fatto il tampone, a tutti verrà offerta la vaccinazione o il richiamo, oltre ovviamente all’accesso completo ai servizi del nostro sistema sanitario: ricordiamo che tra i profughi vi sono tanti soggetti fragili”.

La crisi ucraina

“Ad ogni profugo – prosegue Sileri – verrà assegnato un codice Stp (Straniero Temporaneamente Presente) che permetterà di registrare non solo la vaccinazione Covid, ma anche le vaccinazioni di base che purtroppo in Ucraina hanno una copertura piuttosto bassa, come dimostrano le recenti epidemie di morbillo e di poliomielite. Il nostro sistema sanitario si prenderà cura di queste persone allo stesso modo dei cittadini italiani. Il nostro obiettivo per l’immediato è metterli al sicuro dalla guerra, curarli se ne hanno necessità e fornire ad essi la profilassi vaccinale se lo desiderano. In Italia c’è una consistente comunità ucraina, che siamo sicuri contribuirà all’integrazione di queste persone. I rifugiati godono degli stessi diritti e degli stessi doveri dei cittadini italiani, compreso il requisito del green pass per svolgere le attività o fruire dei servizi per i quali è richiesto. Ma il progressivo allentamento e la eliminazione finale delle restrizioni, verso i quali ci stiamo avviando, direi che presto risolverà il problema alla radice”.

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