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Green pass anche per andare a lavoro o blocco salario, l’idea di Confindustria

Dario Raffaele

Green pass anche per andare a lavoro o blocco salario, l’idea di Confindustria

martedì 20 Luglio 2021

Senza il certificato, infatti, le aziende potrebbero arrivare finanche a non ammettere il dipendente al lavoro, con sospensione anche del salario.

Bisogna
rendere obbligatorio il green pass, a tutela della salute degli stessi
lavoratori e per consentire lo svolgimento dei processi produttivi nel rispetto
delle libertà individuali. Senza il certificato, infatti, le aziende
potrebbero arrivare finanche a non ammettere il dipendente al lavoro, con
sospensione anche del salario
.

È questo
il senso di una lettera interna del direttore generale di Confindustria
Francesca Mariotti, indirizzata al sistema e rivelata da alcuni organi di
stampa. Nella lettera, si spiega infatti che “l’esibizione di un certificato verde
valido dovrebbe rientrare tra gli obblighi di diligenza, correttezza e buona
fede 
su cui poggia il rapporto di lavoro. In diretta
conseguenza di ciò, il datore, ove possibile, potrebbe attribuire al lavoratore
mansioni diverse da quelle normalmente esercitate, erogando la relativa
retribuzione; qualora ciò non fosse possibile, il datore dovrebbe poter non
ammettere il soggetto al lavoro, con sospensione della retribuzione in caso di
allontanamento dell’azienda”.

Ciò detto, viene fatto anche presente che Confindustria sta
lavorando ad una proposta normativa per l’estensione
dell’utilizzo del green pass per accedere ai contesti aziendali
.
Una proposta che “costituisce, dopo la disponibilità alle
vaccinazioni nei luoghi di lavoro, un ulteriore contributo delle imprese a
tutela della salute pubblica”.

Illustrando la proposta di Confindustria, nella lettera il
direttore generale sottolinea che “nonostante la campagna vaccinale
nazionale abbia registrato finora un buon andamento, numerose imprese associate
hanno segnalato la presenza di percentuali consistenti di lavoratori che
scelgono liberamente di non sottoporsi alla vaccinazione anti-COVID19,
esponendo di fatto a un maggior rischio di contrarre il virus
se stessi e la pluralità di soggetti
 con cui,
direttamente o indirettamente, entrano in contatto condividendo in maniera
continuativa gli ambienti di lavoro”.

La premessa fa riferimento ad un quadro pandemico che
“torna a registrare in questi giorni un incremento dei contagi, associato
al diffondersi, in Europa e in Italia, di varianti del virus particolarmente
aggressive”. “Gli strumenti di contenimento della pandemia
più evoluti – in primis la vaccinazione – risulteranno fondamentali per
evitare la reintroduzione di misure restrittive delle libertà personali e
per lo svolgimento delle attività economiche”.

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