In Cdm dopo la Cabina di regia. Speranza annuncia settimane di approfondimento per valutare i dati. Poi, "se necessario", si procederà all'obbligo vaccinale. E a Salvini dice, "basta ambiguità"

Arriverà in Consiglio dei ministri, dopo la Cabina di regia, un decreto legge di un solo articolo che prevede l’estensione dell’obbligo di Green pass ai dipendenti della Pubblica amministrazione e del settore privato.

La notizia arriva al termine della giornata in cui il commissario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, ha avvertito: “Siamo all’ottanta per cento delle somministrazioni di vaccini con la prima dose, ma potrebbe non bastare”.
Per la Scuola, che prende il via affrontando il terzo anno Covid, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi punta sui test salivari.

Ma gli occhi sono puntati sul ministro della Salute Roberto Speranza e sulla possibilità che il Governo decida per l’obbligo vaccinale.
Non siamo però ancora vicini a una decisione: “Lavoriamo per il Green pass – ha detto -, poi valuteremo i dati e, se necessario l’obbligo, non avremo paura: ma serve ancora qualche settimana di approfondimento”.

“Non è una scelta già presa – ha aggiunto -, bensì un’opzione possibile che la Costituzione italiana consente”.

“Immaginare l’obbligo in una stagione precedente – ha aggiunto – sarebbe stato illusorio perché le dosi a disposizione non sarebbero state sufficienti, oggi invece è una possibilità da valutare, sui dati del prossimo mese e mezzo”.

E sui vaccini ha sottolineato: “Con le varianti che attualmente circolano nel nostro paese i vaccini sono tutti utili, funzionano e sono un’arma straordinaria”.

Il ministro della Salute, parlando poi delle polemiche del capo della Lega, ha detto che “nessuno ha mai parlato di lockdown”.

“Salvini – ha aggiunto – ne dice ogni giorno una diversa, ne parla lui ogni giorno per provare a fare polemica”.

“Io penso – ha concluso – che dobbiamo insistere con la campagna di vaccinazione e chiedo a tutti i politici rappresentanti delle istituzioni di non avere ambiguità perchè con le ambiguità non si va lontano, si può fare un pò di campagna elettorale ma non si fa l’interesse del Paese”.