Oggi la Commissione europea ha proposto di aggiornare le norme sul coordinamento della sicurezza e della libera circolazione nell’UE, messe in atto in risposta alla pandemia di COVID-19. E propone un periodo standard di accettazione dei certificati di vaccinazione di 9 mesi dal primo iter vaccinale.
L’Europa segue l’esempio Italia sul green pass, ecco perchè
Fino ad oggi, il regolamento Ue sul certificato Covid, non prevedeva alcuna scadenza per il pass ai vaccinati, a differenza di quanto invece previsto per chi guarisce dal virus o per chi si sottopone a un test. In realtà, poiché il regolamento, varato in via definitiva lo scorso giugno, ha una validità di 12 mesi, di fatto tutti i certificati sarebbero dovuti scadere la prossima estate.
Una decisione importante per gli spostamenti dei cittadini nell’Ue
“Raccomandiamo agli Stati membri un periodo di validità standard per il green pass di nove mesi dalla vaccinazione completa. Al di là dei nove mesi il certificato non dovrebbe più essere accettato a meno che non sia stata somministrato un richiamo”. Lo ha spiegato il commissario europeo alla Giustizia, Didier Reynders, illustrando la raccomandazione sui viaggi nell’Ue
Cambio di rotta in Ue sulla durata della validità del green pass, più vaccini ma ancora troppi contagi
Dall’estate, fa notare un comunicato dell’esecutivo Ue, la diffusione del vaccino è aumentata in modo significativo e il certificato digitale COVID dell’Ue è stato implementato con successo, con oltre 650 milioni di certificati emessi fino ad oggi. Allo stesso tempo, la situazione epidemiologica nell’Ue continua a svilupparsi con alcuni Stati membri che adottano ulteriori misure di sanità pubblica, compresa la somministrazione di vaccini di richiamo.
Tenendo conto di tutti questi fattori, la Commissione propone di concentrarsi maggiormente su un approccio “basato sulla persona” per le misure di viaggio e un periodo standard di accettazione dei certificati di vaccinazione di 9 mesi dalla serie di vaccinazioni primarie. Il periodo di 9 mesi tiene conto della guida del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) sulla somministrazione di dosi di richiamo a partire da 6 mesi e prevede un periodo aggiuntivo di 3 mesi per garantire che le campagne di vaccinazione nazionali possano adeguarsi e i cittadini possono accedere ai booster. (Askanews)

