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Un impianto di distruzione di banconote e rifiuti sanitari a Belpasso, ecco il via libera dalla Regione

Un impianto di distruzione di banconote e rifiuti sanitari a Belpasso, ecco il via libera dalla Regione
Rifiuti speciali e banconote – annette-fischer-Unsplash

La piattaforma polifunzionale sorgerà a Piano Tavola: ecco come funzionerà e chi si occuperà dei lavori.

Un impianto di coincenerimento di rifiuti e banconote, macchinari per trasformare le ceneri non pericolose in blocchetti per l’edilizia, altri utili a trattare i rifiuti sanitari e poi aree per lo stoccaggio della carta e del Css, il combustibile secondario solido: sono le caratteristiche della piattaforma polifunzionale che sorgerà a Piano Tavola, nella zona industriale di Belpasso.

Il progetto è stato presentato dalla Green srl, società catanese che ha ottenuto nei giorni scorsi l’autorizzazione integrata ambientale (Aia) dalla Regione, alla luce di un parere favorevole, seppure condizionato al rispetto di alcune prescrizioni, della commissione tecnico-specialistica guidata da Gaetano Armao.

Emissioni pericolose

All’attenzione della Cts sono finite le sostanze che saranno prodotte nell’ambito delle attività di coincenerimento di rifiuti di natura sanitaria e dei soldi contanti da smaltire. Il progetto prevede la gestione di 7.200 tonnellate all’anno di materiali, un quantitativo che corrisponde a circa 390 tonnellate di ceneri.

“Nell’impianto si generano fumi dovuti alla gassificazione e alla combustione del materiale in ingresso – si legge in un documento –. Gli inquinanti che si stima siano presenti nei fumi sono formati principalmente da Nox (composti di azoto, ndr), gas acidi di combustione, diossine e furani”.

L’impresa ha fatto sapere che i fumi in uscita saranno trattati “mediante scrubber a secco, filtro a maniche e scrubber a umido”, mentre la Cts ha dato indicazioni precise in merito al monitoraggio delle emissioni.

L’altra linea di produzione – oltre 31 tonnellate all’anno – riguarda la gestione delle ceneri scaturite dal coincenerimento dei rifiuti. Quelle non pericolose saranno lavorate in modo tale da essere immesse nel mercato dell’edilizia. “Nell’area di stoccaggio e lavorazione dei rifiuti inerti verrà installato un cannone di nebulizzazione per l’abbattimento del particolato aerodisperso”, si legge nella parte in cui si specificano quali saranno gli accorgimenti che verranno presi.

Per quanto riguarda le altre attività che la Green porterà avanti nelle piattaforma, è prevista la gestione di circa 3,9 tonnellate annuali di rifiuti liquidi pericolosi, tre tonnellate di carta e cartone, mentre la messa in riserva del Css, “con attività di pressatura e imballaggio”, dovrebbe riguardare “un quantitativo in contemporaneo di 3200 tonnellate con una potenzialità di 220mila tonnellate”.

La Green srl si occuperà dell’impianto rifiuti a Belpasso

La società è di proprietà di Michele Caruso, 47enne originario di Paternò. Caruso in passato ha avuto una piccola partecipazione nella Caruso spa, società dell’omonima famiglia di imprenditori di Paternò attivi nei settori dei rifiuti, dell’energia e delle costruzioni.

“La Green opera da circa un decennio nel settore della raccolta, trasporto e smaltimento di rifiuti speciali”, si legge nel documento con cui sono stati quantificati gli oneri che l’impresa ha dovuto versare alla Regione per sottoporre il progetto alla valutazione ambientale. Il valore del progetto è stato individuato in oltre cinque milioni di euro.

Nella relazione vengono ripercorsi anche i contratti che la Green ha stipulato in questi anni con diverse aziende sanitarie provinciali: da marzo 2021 a marzo 2022 con l’Asp di Catania, per poi lavorare con l’Asp di Siracusa e Ragusa.

Distruzione delle banconote

Tra gli accordi stipulati dalla società di Caruso ce n’è uno che risale al 2018 e che interessa le filiali di Palermo, Catania, Bari, Foggia e Lecce della Banca d’Italia. Riguarda la raccolta, il trasporto e lo smaltimento delle banconote fuori uso e già triturate. Si tratta di rifiuti che possono essere gestiti soltanto tramite termodistruzione, per via della carta definita “antispappolo”, quella che non si impasta con l’acqua.

“Per lo svolgimento delle attività, Green è costretta a trasportare i rifiuti in altre regioni e addirittura all’estero, percorrendo migliaia di chilometri, essendo gli impianti di termodistruzione presenti in Sicilia insufficienti”, è stato specificato nel documento per sottolineare l’importanza di ottenere l’autorizzazione.

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Credits foto: Annette Fischer, da Unsplash