Gregoretti, Gasparri contrario a processare Matteo Salvini - QdS

Gregoretti, Gasparri contrario a processare Matteo Salvini

Gregoretti, Gasparri contrario a processare Matteo Salvini

giovedì 09 Gennaio 2020

Come prevedibile il presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere ha chiesto di respingere la richiesta del Tribunale dei Ministri di Catania che ha accusato l'ex ministro dell'Interno di sequestro di persona per cento migranti

Come prevedibile, il presidente della Giunta delle immunità del Senato Maurizio Gasparri, di Forza Italia, ha chiesto di respingere la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini sul caso Gregoretti.

La proposta è stata avanzata dal presidente nella relazione che sta illustrando ai senatori, all’inizio della nuova riunione della Giunta.

Si tratta della risposta alla richiesta del tribunale dei ministri di Catania nei confronti dell’ex ministro dell’Interno accusato di sequestro di persona per aver tenuto nell’estate scorsa per diversi giorni sul pattugliatore della Guardia costiera, prima in mare e poi nel porto di Augusta, 131 migranti senza motivi apparenti.

Per Gasparri caso “similare” a quello della Diciotti

“Si tratta in tutta evidenza – ha concluso Gasparri – di fattispecie del tutto similari al caso della Diciotti ed eventuali enfatizzazioni di aspetti secondari non mutano la realtà delle cose. Pertanto, per le ragioni esposte e in linea di continuità rispetto alle decisioni già assunte da questo organo in questa legislatura, si ritiene doveroso prospettare l’opportunità che la Giunta coerentemente proponga all’assemblea il diniego della richiesta di autorizzazione a procedere di cui al documento in titolo”.

Gasparri, la linea di Conte sugli sbarchi espressa nel 2018

“Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – scrive Gasparri nella sua relazione, di 15 pagine – ha esplicitato la linea del Governo in materia di sbarchi in diverse sedi istituzionali, e in particolare nella seduta dell’assemblea del Senato del giorno 12 settembre 2018, con riferimento al caso Diciotti, in quanto prima fattispecie concreta che poneva determinate problematiche. Appare evidente che, una volta definita la linea del governo in materia di sbarchi, non era indispensabile un’informativa parlamentare per ogni sbarco di immigrati avvenuto in Italia. Anche nel caso della Gregoretti nessuna presa di posizione contraria è stata assunta all’epoca dei fatti dal presidente del Consiglio Conte. E non ha alcun rilievo la circostanza della mancanza di una delibera del Consiglio dei ministri sul caso Gregoretti, sottolineata dal Tribunale”.

“La mancata riunione del Consiglio – si legge ancora – potrebbe anche assumere il significato di un’implicita condivisione rispetto all’azione del ministro dell’Interno, in quanto non si sarebbe ritenuto opportuno impedirla mediante una decisione collegiale di revocazione o anche semplicemente osteggiarla sul piano degli indirizzi governativi, attraverso una presa di posizione formale del Consiglio stesso, atta a criticare la gestione del caso Gregoretti operata dal ministro Salvini”.

Se, insomma, il premier avesse voluto prendere decisioni diversi dal Viminale “avrebbe potuto convocare ad horas una seduta del Consiglio per l’assunzione di una decisione di indirizzo contraria rispetto alle scelte gestionali del ministro Salvini; ma ciò non è avvenuto”.

Il M5s, per Gasparri la prova sarebbe il silenzio di Conte

La capogruppo del M5s nella Giunta delle immunità del Senato, Elvira Evangelista, ha commentato ironicamente la relazione, affermando: “Per Gasparri il caso è identico a quello della nave Diciotti e arriva a concludere che siccome la parte restante del governo, quindi Conte e gli altri ministri, non dicevano niente sullo sbarco, per lui la non prova è una prova”.

“Su questo – ha aggiunto – vorrei approfondire: o le prove ci sono o non è che una non prova diventa prova”.

Chiesto un rinvio sullo stop ai lavori deciso da Senato

Elvira Evangelista ha poi spiegato perché è stato chiesto di rinviare il voto della Giunta sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per il caso Gregoretti, che è previsto il 20 gennaio.

“Il problema che si è posto il Movimento – ha detto – è quello della sospensione delle attività parlamentari, che non è una decisione nostra ma è stata presa dalla presidente Casellati ieri. E che ci lascia anche perplessi, perché noi non abbiamo motivo di allontanarci dai lavori e dall’aula per così tanto tempo, ma questo è successo. I membri della Giunta ritengono di essere al pari di tutte le altre commissioni che in quella settimana, invece, si dedicheranno alle varie campagne elettorali. Tutto qua”.

La senatrice ha ricordato che ci sono casi precedenti di autorizzazioni a procedere, citando quello che ha coinvolto i ministri di allora Altero Matteoli e Roberto Castelli, in cui “il termine dei trenta giorni, per votare, è stato sforato. A volte purtroppo è stato sforato anche quello dei sessanta giorni a disposizione dell’Aula”.

Alla domanda se nel frattempo verrà convocato un ufficio di presidenza per valutare la richiesta di rinvio, Gasparri ha risposto: “Da qui a lunedì (quando ci sarà la prossima riunione, ndr) sinceramente non credo. Se ci fosse necessità, nulla vieta di farlo poco prima e poco dopo la riunione, perché in ogni caso è una valutazione che riguarda il termine finale del voto. Non incide sulla discussione della mia proposta, che va avanti comunque”.

Dopo la Giunta dovrà votare anche l’aula

In attesa di un confronto, a breve, con la presidenza del Senato sulla richiesta di rinvio del voto della Giunta delle immunità del Senato sul caso Gregoretti, andrà avanti la discussione sulla proposta fatta dal presidente della Giunta Maurizio Gasparri.

Dopo la votazione della Giunta, sulla richiesta di autorizzazione a procedere dovrà comunque pronunciarsi, come nel precedente caso della Diciotti, tutta l’aula di Palazzo Madama.

In quell’occasione Salvini venne “salvato” dal voto compatto degli allora alleati del M5s, che stavolta però voteranno a favore dell’autorizzazione a procedere.

Le prossime riunioni il 13 gennaio

Le prossime riunioni sono previste il 13 gennaio alle 17 e il 14 alle 20.

L’ha ricordato lo stesso Gasparri a fine riunione.

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