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Greta Thunberg: “In prigione in Israele mi hanno picchiata e urlato pu***na. Ci volevano uccidere col gas”

Greta Thunberg: “In prigione in Israele mi hanno picchiata e urlato pu***na. Ci volevano uccidere col gas”
greta thunberg imagoeconomica

Il racconto della prigionia in Israele di Greta Thunberg: “Mi hanno picchiata e ci volevano uccidere con il gas”

Una delle attiviste più famose a bordo della Global Sumud Flotilla è Greta Thunberg, che ha preso parte a questa iniziativa civile partendo lo scorso settembre per consegnare aiuti umanitari a Gaza, rompendo così il blocco navale di Israele. Ai microfoni di Aftonbladet, quotidiano svedese, l’attivista ha parlato della sua esperienza di detenzione in Israele dopo che la spedizione è stata intercettata.

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Violenze fisiche e mentali, Greta Thunberg racconta la sua detenzione in Israele: “Mi hanno presi a calci e insultata”

Greta Thunberg è partita raccontando ciò che ha subito nelle carceri israeliane. Intanto, le hanno imbrattato la valigia con parole come “whore” e un pene disegnato, oltre che la bandiera di Israele. Inoltre, la giovane ha subito violenze fisiche e offese pesanti: “Mi hanno afferrata, trascinata, strattonata, mi hanno presa a calci e spinta contro le pareti. Mi hanno coperta con una bandiera israeliana per provocarmi e quando cercavo di scostarla, mi gridavano contro: “Non toccarla!”, afferma l’attivista – “Mi cantavano contro “Greta pu**ana” e mi deridevano“.

Le condizioni nelle carceri

Inoltre, Greta Thunberg ha raccontato di essere stata detenuta in Israele in condizioni molto precarie: “Faceva un caldo infernale, l’acqua potabile era limitata, e quella disponibile usciva da un rubinetto accanto al water, con qualcosa di marrone nel tubo. Alcuni detenuti venivano messi in gabbie all’aperto, sotto il sole, senza possibilità di sedersi. Il governo svedese non ha fatto abbastanza”, poi accusa Thunberg.

Poi il racconto anche che durante la perquisizione generale, Greta è stata “spogliata completamente, senza alcuna privacy. Era chiaramente un atto di umiliazione, non una procedura di sicurezza. Ridevano, facevano commenti sul mio corpo. Non avevo armi, non avevo nulla. Era solo un modo per farmi sentire vulnerabile, impotente”

Le minacce di morte: “Vi gasseremo”

“Quando qualcuno sveniva, – racconta ancora Thunberg – bussavamo alle gabbie e chiedevamo un medico. Poi arrivavano le guardie e dicevano: “Vi gasseremo”. Era normale che lo dicessero. Sollevavano una bombola di gas e minacciavano di premercela contro”, ha detto ancora Greta.

“Il mio privilegio di cittadina europea mi ha protetta da abusi peggiori. Ma se questo è il trattamento riservato a noi, che abbiamo visibilità e passaporti occidentali, possiamo solo immaginare cosa accade ogni giorno ai palestinesi lontano dalle telecamere. Trasportavamo cibo, medicine e forniture mediche. Era una missione pacifica. Nessun atto illegale”!.