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Guai per alcune star di OnlyFans: scoperti 240 mila euro in nero

Guai per alcune star di OnlyFans: scoperti 240 mila euro in nero
Modello 730, immagine di repertorio

Nonostante l’alto volume di ricavi di 244.560 euro, nessuna delle Onlyfanser aveva incluso questi introiti nelle dichiarazioni fiscali.

A Trieste, quattro volti noti della piattaforma OnlyFans, con profili da migliaia di iscritti paganti, sono finiti nel mirino della Guardia di Finanza per una maxi-evasione da oltre 240mila euro. La loro attività, redditizia e in rapida crescita, ruotava intorno alla produzione e alla vendita di contenuti digitali, per lo più legati all’intrattenimento per adulti.

La retata

Nonostante l’alto volume di ricavi – per l’esattezza 244.560 euro – nessuno dei quattro aveva incluso questi introiti nelle dichiarazioni fiscali. Una discrepanza che ha fatto scattare l’intervento della Guardia di Finanza. L’operazione è stata resa possibile anche grazie ad accessi domiciliari autorizzati dalla Procura di Trieste, durante i quali i finanzieri hanno passato al setaccio dispositivi elettronici, dati contabili e movimenti online. “Parliamo di prestazioni professionali effettuate spesso da casa, – ha affermato il generale Stefano Commentucci, comandante della Guardia di Finanza di Trieste – si tratta di un settore nuovo e complesso da monitorare, ma rivolte a una platea globale, con un giro d’affari potenzialmente transnazionale”.

La tassa etica

Oltre ai redditi non dichiarati, l’indagine ha portato alla luce anche ulteriori 20mila euro relativi a compensi soggetti alla cosiddetta tassa etica: un’addizionale del 25% applicata ai guadagni derivanti da attività legate all’intrattenimento per adulti, anche se svolte online e “da remoto”. Una normativa poco conosciuta ma tutt’altro che simbolica, soprattutto per chi lavora nel mondo della digital creator economy. “I guadagni devono essere correttamente dichiarati e sottoposti alla tassazione prevista. L’intervento ha soprattutto un valore preventivo: vogliamo promuovere una maggiore cultura della compliance fiscale tra chi opera in questo nuovo settore”. Nel frattempo, il materiale raccolto è stato trasmesso all’Agenzia delle Entrate, che valuterà le sanzioni e gli eventuali recuperi fiscali.


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