Si è svolto a Messina il ‘varo tecnico’ della nuova nave della Guardia Costiera, la CP421 “Roberto Aringhieri”, così denominata in memoria dell’ufficiale pilota del Corpo scomparso nell’adempimento del proprio dovere il 30 ottobre 1995, mentre era impegnato in una missione connessa all’operazione di embargo nei confronti dei Paesi della ex-Jugoslavia.
La CP421 – cofinanziata con fondi europei nell’ambito del Fondo Sicurezza Interna 2014/2020 – è la seconda motovedetta di una nuova classe di unità navali chiamata ‘Angeli del Mare’, dedicata a chi ha perso la vita in servizio con generosità e sacrificio; navi progettate per la ricerca e il salvataggio in mare, anche con condizioni meteomarine particolarmente avverse.
Nave Aringhieri, spiega la Guardia costiera, “è un’eccellenza della cantieristica italiana, una delle navi del comparto Sar (Search and Rescue) più grandi al mondo, che insieme alla sua gemella – la Nave De Grazia CP420 – è anche la più lunga imbarcazione “autoraddrizzante” e inaffondabile mai costruita in Italia. Con i suoi 34 metri di lunghezza, rappresenta un concentrato di tecnologia dotata di un sistema avanzato di comando e controllo in grado di assicurare maggiore autonomia, e una migliore logistica non solo per l’equipaggio, ma anche per il ricovero di eventuali naufraghi presenti a bordo”