PALERMO – La Guardia di finanza ha celebrato in tutta la nazione la sua nascita, ma è stato nella parte più meridionale che si è ritrovata ad affrontare sfide finanziarie e criminali di tutto rispetto, tanto da rappresentare un’avanguardia nella collaborazione internazionale. Durante la cerimonia, tenutasi presso la caserma Giuseppe Cangialosi a Palermo, il Generale di Corpo d’Armata, Antonino Maggiore, ha fatto il punto della situazione.
Sono stati eseguiti 8.680 interventi nel settore tributario
Nel settore tributario, sono stati eseguiti 8.680 interventi (tra verifiche e controlli) e scoperti 1.063 evasori totali. È stata proposta la cessazione di 769 partite Iva, appartenenti a società non operative, nate solo per l’emissione di fatture a favore di operazioni inesistenti. Non sono mancate, a tal proposito, le denunce all’Autorità giudiziaria per frodi fiscali e altri reati tributari contestati a 1.516 persone.
Nella lotta al crimine economico finanziario e organizzato, le indagini patrimoniali sono state seguite dai reparti del Corpo, permettendo alla stessa Autorità giudiziaria di mettere in campo misure coercitive reali su beni e valori per un importo complessivo di circa un miliardo e mezzo di euro. Di questa somma, metà è stata costituita da sequestri preventivi, l’altra da confische dopo aver seguito l’iter previsto dalle norme del codice antimafia.
Sulla spesa pubblica, da sempre soggetta a manipolazioni e distorsioni criminali, le squadre impegnate hanno permesso di accertare l’indebita percezione di contributi pubblici per un importo di 155 milioni di euro. Sono stati verificati e segnalati all’Autorità giudiziaria contabile danni erariali connessi a responsabilità amministrative, per un valore di oltre 624 milioni di euro.
Contrasto al traffico di droga
Sul contrasto al traffico di droga, è stato lo stesso comandante a fare un quadro preciso della realtà di contrasto intrapresa dalla Guardia di finanza: “Nel contrasto ai traffici di droga, sono state sequestrate circa 8 tonnellate di sostanze stupefacenti, costituite da 7 tonnellate di cocaina e il resto da prodotti derivati dalla cannabis e denunciate all’Autorità giudiziaria 368 persone, di cui 293 in stato di arresto. La maggior parte dei sequestri di cocaina sono frutto di mirate analisi di rischio, effettuate dai militari del Corpo assieme al personale dell’Agenzia delle dogane, sul traffico commerciale del porto di Gioia Tauro, rinvenendo la droga all’interno di container provenienti dall’estero; la parte rimanente, invece, deriva da articolate indagini di polizia giudiziaria, condotte dai gruppi operativi antidroga, sviluppate, spesso, con proiezioni internazionali”.
“In vari casi – ha aggiunto Maggiore – le operazioni sono state realizzate, nella parte conclusiva, con il contributo fondamentale dei reparti aeronavali del corpo, che sono intervenuti, in mare aperto, con abbordaggi e perquisizioni dei natanti, che trasportavano rilevanti carichi di stupefacenti. Al di là del resoconto statistico, voglio dedicare qualche osservazione, però, di carattere generale, sull’importanza del ruolo che la Guardia di finanza esercita, in Sicilia e in Calabria, come polizia economico finanziaria”.
Si va affiancando un’altra realtà criminale
Se il contrasto ai traffici tradizionali non presenta rallentamenti, si va affiancando un’altra realtà criminale, già in espansione da anni, quella finanziaria fondata sulle criptovalute e le truffe informatiche, cui si aggiunge anche la pirateria informatica sempre presente. Lo stesso Generale Maggiore ha esposto la situazione: “La funzione della Guardia di finanza è, sempre più, quella di volano investigativo trasversale, integrato nei meccanismi di prevenzione e controllo degli illeciti nell’ambito delle dinamiche economiche, anche in proiezione internazionale, in sinergia sempre più stretta con le istituzioni di vigilanza finanziaria e con i collaterali organismi esteri”.
La Guardia di finanza di Palermo, a dimostrazione di questa realtà, è stata la prima in assoluto ad attivare, con i servizi di cooperazione internazionale di polizia (Interpol), la procedura, da poco introdotta, della cosiddetta Silver notice. Questa misura estende, a livello mondiale, le ricerche di beni e patrimoni da sequestrare. A farne le spese, è stato un esponente della mafia siciliana il cui patrimonio è stato sequestrato con pieno successo, risultando emblematica per indicare l’importanza di questo strumento di cooperazione.

