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Guerra nucleare, la Russia la esclude e Chernobyl torna in sicurezza con l’elettricità

Non ci può essere una guerra nucleare, non ci può essere “per definizione”, perché essa “porterebbe alla fine della civiltà”: lo ha detto il ministero degli Esteri russo “rassicurando” così il mondo interno sulla possibilità che la guerra possa prendere binari ancor più disastrosi.

Dopo il nulla di fatto dai colloqui svoltisi oggi in Turchia tra Ucraina e Russia, sembra una “buona notizia” la dichiarazione del ministro degli esteri russo (a dire il vero, non si sa quanto affidabile).

Un’altra buona notizia (che arriva ancora una volta da fonte russa – ministero dell’Energia – e quindi tutta da verificare) è quella secondo la quale tecnici bielorussi avrebbero ripristinato il rifornimento elettrico della centrale nucleare di Chernobyl in Ucraina. A Chernobyl l’energia elettrica si era interrotta durante i combattimenti tra le forze russe e ucraine, dopo l’invasione russa in Ucraina.

Nei giorni scorsi Energoatom, l’agenzia responsabile del nucleare in Ucraina, aveva rilasciato notizie allarmanti conseguenti all’interruzione dell’elettricità: “Circa 20mila elementi di combustibile esaurito sono immagazzinati nell’impianto di stoccaggio. Hanno bisogno di un raffreddamento costante, possibile solo se c’è elettricità. Di conseguenza, la temperatura nelle vasche di raccolta aumenterà, subendo delle impennate e rilasciando sostanze radioattive nell’ambiente”.