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Guerra in Ucraina: Putin chiude ai negoziati, intesa è sempre più difficile

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Guerra in Ucraina: Putin chiude ai negoziati, intesa è sempre più difficile

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martedì 12 Aprile 2022

Putin avverte: "Non ci isoleranno". Pressing di Zelensky: "Stop al gas russo". Arrestato deputato dell'opposizione filo russa Medvedchuck per tradimento

La guerra in Ucraina entra nel suo quarantottesimo giorno. I negoziati sono “in un vicolo cieco” per colpa degli ucraini e la Russia continuerà, quindi, la guerra per raggiungere quello che era il suo obiettivo fin dal principio: la conquista dell’intero Donbass per proteggere la popolazione locale di etnia russa.

Zelensky: “Catturato deputato filo russo Medvedchuk”

I servizi di sicurezza di Kiev hanno catturato il deputato ucraino filo russo Viktor Medvedchuk, membro del partito filo-russo Opposition Platform For Life, che era stato accusato di tradimento ed era evaso dai domiciliari a febbraio. Lo ha annunciato su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Il Kiev Independent ha postato una fotografia di Medvedchuk con indosso l’uniforme militare delle forze armate ucraine. Il deputato, uno dei principali politici filo-russi dell’Ucraina, è sospettato di una serie di crimini contro la sicurezza nazionale. L’8 ottobre 2021 Medvedchuk era stato accusato di tradimento e favoreggiamento di un’organizzazione terroristica e quindi posto ai domiciliari.

Putin, “Il massacro di Bucha è fake” e giustifica i crimini di guerra

Il giorno dopo la missione a Mosca del cancelliere austriaco Karl Nehammer, Vladimir Putin spegne le speranze di una soluzione diplomatica. “Non avevamo altra scelta” che attaccare l’Ucraina, afferma. E anche sulla questione dei crimini di guerra, che il suo interlocutore aveva sollevato nel difficile colloquio, respinge tutte le accuse, liquidando come “un fake” il massacro di Bucha. La strage è “una falsa notizia”, ha affermato il capo del Cremlino, aggiungendo che nella presunta inchiesta russa per arrivare alla verità ha avuto anche la collaborazione del presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko.

Putin non si ferma, i russi verso il Donbass

Kiev da parte sua nega di aver frapposto ostacoli ai progressi nelle trattative, e anzi afferma che continuano, anche se sono “estremamente difficili”, specie “in questa atmosfera emotiva pesante”. Ma le affermazioni di Putin lasciano poche speranze che possa essere impedita l’offensiva russa nell’est del Paese.

Putin “ha deciso che non si fermerà”, perché “ha bisogno di una vittoria militare per se stesso”, ha commentato il presidente francese Emmanuel Macron, che è stato il più assiduo interlocutore del leader russo nel tentativo di impedire il conflitto. Lo zar ha detto che è per “proteggere” il Donbass da quello che ha definito un “genocidio” perpetrato dagli ucraini fin dal 2014 che le sue truppe hanno invaso l’Ucraina: “Questo era il nostro piano. Le operazioni in alcune regioni del Paese perseguivano l’obiettivo di bloccare le forze nemiche, distruggere le infrastrutture militari e creare le condizioni per un’azione più vigorosa nel Donbass”.

Ucraina: governatore Donetsk, “Fino a 22.000 morti a Mariupol”

“La situazione di Mariupol fa sì che sia difficile pronunciarsi sul numero delle vittime, la città è sotto assedio”, ma “al momento stiamo parlando di 20-22.000 morti a Mariupol”. Lo ha detto alla Cnn il governatore della regione di Donetsk, Pavlo Kyrylenko. Ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato di “decine di migliaia” di morti a Mariupol.

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