“Gli ucraini non sono ingenui” e continueranno le operazioni militari nonostante le promesse della Russia di ridurre notevolmente le sue attività sul campo. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dicendo che “naturalmente vediamo i rischi. E naturalmente non vediamo alcun motivo per fidarci delle parole di alcuni rappresentanti di uno Stato che continua a lottare per la nostra distruzione”. In un nuovo messaggio, Zelensky ha detto che “gli ucraini non sono persone ingenue. Gli ucraini hanno già imparato durante questi 34 giorni di invasione e negli ultimi otto anni di guerra nel Donbas che ci si può fidare solo di un risultato concreto“, ovvero se “i fatti cambiano sulla nostra terra”.
Washington: “Americani via dalla Russia”
La Russia “potrebbe individuare e trattenere” gli americani nel Paese. E’ l’avvertimento lanciato dagli Stati Uniti, che hanno chiesto agli americani di non recarsi in Russia o di lasciare “immediatamente” il Paese, sottolineando che le autorità di Mosca “applicano in modo arbitrario la legge”. Secondo Washington, inoltre, ci sono state diverse segnalazioni di cittadini statunitensi “individuati e detenuti dall’esercito russo” mentre si trovano in Ucraina o mentre se ne stavano andando attraverso il territorio occupato dalla Russia.
Colloqui sull’Afghanistan
Intanto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov è arrivato in Cina, nella città orientale di Huangshan, per partecipare al cosiddetto meccanismo di consultazione ‘Cina-Usa-Russia’ sull’Afghanistan. Lo rende noto il ministero degli Esteri russo, che su Twitter posta una foto dell’arrivo di Lavrov all’aeroporto. Gli incontri si terranno a Tunxi, nella provincia di Anhui. Si tratta della prima occasione di dialogo fra esponenti dei blocchi dall’inizio della guerra in Ucraina ed è stata organizzata nel quadro della terza riunione dei ministeri degli esteri dei Paesi confinanti con l’Afghanistan.

