Guerra Ucraina, "Se Russia usa armi chimiche, la Nato interviene" - QdS

Guerra Ucraina, “Se Russia usa armi chimiche, la Nato interviene”

Guerra Ucraina, “Se Russia usa armi chimiche, la Nato interviene”

web-iz |
domenica 13 Marzo 2022

L'Ucraina resiste nonostante l'avanzata russa abbia ormai raggiunto anche la parte ovest del Paese.

Continua la guerra in Ucraina, invasa dalle truppe russe, dove le sirene hanno suonato durante la notte. Questa volta l’allarme si è esteso a tutto il Paese, anche in quell’ovest finora considerato finora relativamente al sicuro. Attacchi aerei pure nella base militare al confine con la Polonia.

Esplosioni sono state riportate infatti anche a Leopoli che, secondo il Kyiv Independent, è sotto attacco di missili.
Intanto Anonymous lancia un nuovo appello ai russi affinché rovescino il regime di Putin.

Il referendum “farsa” per creare una Repubblica popolare a Kherson

Mentre Kiev appare sempre più accerchiata e Mariupol allo stremo, l’esercito di Mosca colpisce con violenza anche Kherson dove solo poche ora fa il consiglio regionale ha respinto il possibile referendum russo per l’indipendenza per creare una Repubblica popolare simile a quelle create nel 2014 e nel 2015 nelle province del Donetsk e del Luhansk. Un “referendum farsa” per creare una “pseudo-repubblica” con l’obiettivo di dividere il Paese, tuonano il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba.

Colpita la base militare di Leopoli

Le truppe russe hanno lanciato numerosi attacchi aerei su un campo di addestramento militare fuori dalla città ucraina di Leopoli, vicino al confine con la Polonia, ha detto domenica un funzionario locale. La Russia “ha lanciato un attacco aereo contro il Centro internazionale per il mantenimento della pace e la sicurezza”, a circa 40 chilometri a nordovest di Leopoli, ha specificato sulla sua pagina Facebook il capo dell’amministrazione regionale Maxim Kozitsky, aggiungendo che sono stati lanciati otto missili.

Zelensky: “La strategia della Russia”

La Russia sta cercando di creare nuove “pseudo-repubbliche” in Ucraina per spezzare il Paese. A lanciare l’avvertimento è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video nella notte, secondo quanto riportano i media internazionali. Zelensky si è appellato alle regioni dell’Ucraina, compresa Kherson, che è stata catturata dalle forze russe, affinché non ripetano l’esperienza di Donetsk e Luhansk.

“Gli occupanti sul territorio della regione di Kherson stanno cercando di ripetere la triste esperienza della formazione di pseudo-repubbliche”, ha detto. “Stanno ricattando i leader locali, mettendo pressione sui deputati, cercando qualcuno da corrompere”, ha aggiunto. “Gli invasori russi non possono conquistarci. Non hanno abbastanza forza, non hanno abbastanza spirito. Stanno solo contando sulla violenza, solo sul terrore. Solo sulle armi, che hanno in abbondanza.

Ma gli invasori non sono portati per una vita normale. E la gente può sentirsi felice e sognare. Ma sono biologicamente incapaci di rendere la vita normale. Ovunque la Russia sia andata in terra straniera, i sogni sono impossibili”, ha detto Zelensky, tornando a sollecitare gli “alleati e amici” all’estero a “continuare a fare di più per il nostro Paese, per gli ucraini e l’Ucraina, perché non è solo per l’Ucraina ma per tutta l’Europa”.

“Gli occupanti del territorio della regione di Kherson stanno cercando di ripetere la triste esperienza della formazione delle pseudo-repubbliche. Stanno ricattando le autorità locali, stanno cercando qualcuno da corrompere”, è il messaggio lanciato da Zelensky in tarda serata. Sempre volitivo e con il piglio che lo contraddistingue, il presidente ucraino quindi ribadisce: “Gli invasori russi non possono conquistarci. Non hanno la forza e lo spirito. Si appoggiano solo alla violenza, al terrore e alle armi“. Poi si sofferma sui corridoi umanitari, tramite i quali 12.729 persone sono state evacuate sabato, e torna a chiedere più aiuti.

Gli aiuti umanitari e l’emergenza sanitaria

All’Ucraina servono aiuti militari ma anche umanitari. Dal 2 al 12 marzo 40.000 tonnellate di aiuti sono arrivati nel Paese: le scorte di beni essenziali non mancano e possono durare per mesi. Nonostante questo, il premier Denys Shmyhal ha vietato le esportazioni di beni come farina, grano saraceno, carne, uova, olio, zucchero e altri prodotti di base. La situazione sta precipitando in molte aree, con i russi che continuano la loro avanzata e che hanno colpito dall’inizio della guerra – secondo le analisi del Washington Post – almeno nove strutture sanitarie. Un dato che, se certificato, sarebbe in violazione delle norme umanitarie internazionale.

Il terrore delle armi chimiche e il rischio dell’intervento della Nato

Il timore per i civili aumenta con il passare delle ore, così come sale la paura che Mosca possa usare le armi chimiche. “Dobbiamo restare vigili, perché è possibile che la Russia possa pianificare operazioni con armi chimiche” e questo sarebbe un “crimine di guerra“, avverte il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in un’intervista al quotidiano tedesco Welt am Sonntag. Guarda con preoccupazione all’Ucraina la vicina Moldavia, giunta quasi al “limite” delle sue capacità di accoglienza di rifugiati, dice il ministro degli Esteri, Nicu Popescu, mettendo in guardia sul rischio di una “completa catastrofe per la situazione umanitaria” nel caso di un attacco russo a Odessa, che si trova a soli 48 chilometri dal confine.

 “Se mi state chiedendo se Putin possa usare armi chimiche, penso che Putin possa usare qualunque cosa in questo momento, specialmente quando si trova in una situazione difficile”. Lo ha detto il presidente polacco Andrzej Duda in un’intervista alla Bbc.

Interpellato sulla possibilità che questo possa portare ad un intervento della Nato, Duda ha risposto: “Certo, tutti speriamo che non osi farlo. Ma…se usasse armi di distruzione di massa, questo sarebbe un cambio di gioco completo”. 

Tag:
Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017