L'allarme per un possibile incidente nucleare cresce. Domani l'incontro in Turchia tra il ministro degli esteri ucraino Kuleba e l'omologo russo.
La centrale di Chernobyl è “completamente ferma” a causa dell’offensiva russa. L’accusa arriva da Kiev, secondo i media internazionali, dopo che ieri l’Aiea aveva fatto sapere di aver “perso il contatto remoto di trasmissione dati con i sistemi di salvaguardia di Chernobyl”.
Le forze russe, secondo gli operatori della centrale, hanno scollegato l’impianto nucleare dalla rete.
Il pericolo del rilascio di sostanze radioattive
L’operatore nucleare ucraino afferma che Chernobyl è senza energia, impedendo potenzialmente il raffreddamento del combustibile nucleare esaurito, il che potrebbe portare al rilascio di sostanze radioattive. Lo riferisce in un comunicato Energoatom, l’azienda di Stato ucraina che si occupa della gestione delle quattro centrali nucleari sul territorio ucraino nonché del disarmo dei tre reattori superstiti della centrale di Chernobyl.
Il rischio di un incidente nucleare
“Un incidente nucleare può accadere e le conseguenze sono imprevedibili”. Lo scrive Energoatom sulla sua pagina Facebook. “Tutto questo incide negativamente sul lavoro e mette in pericolo la sicurezza nucleare. Un incidente può accadere in qualsiasi momento e le sue conseguenze sono imprevedibili“, si legge ne post.
“Zaporizhzhya NPP e la città di Energodar sono sotto il controllo delle formazioni militari russe da 5 giorni” e “i dipendenti della centrale sono sottoposti a forti pressioni psicologiche da parte degli occupanti, scrive ancora l’azienda di Stato ucraina aggiungendo che aggiungendo che “i nostri resistono, si rifiutano di collaborare con le guardie militari”.
Tutte le centrali nucleari ucraine funzionano, fa sapere poi Energoatom. “Dalle ore 10.00 del 9 marzo 2022 le centrali nucleari in Ucraina continuano a funzionare costantemente”, fa sapere, sottolineando che continuano a fornire le quantità necessarie di produzione di elettricità per le esigenze del Paese.
Quanto alle radiazioni, ignifughe ed ecologiche, nelle stazioni nucleari e nei territori limitrofi non sono cambiate e rientrano nei limiti delle norme vigenti.