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Guerra Ucraina-Russia, Putin: “Abbiamo preso Kupiansk”. Zelensky: “Discuterò piano di pace con Trump”

Guerra Ucraina-Russia, Putin: “Abbiamo preso Kupiansk”. Zelensky: “Discuterò piano di pace con Trump”

Il piano di pace statunitense prevede che l’Ucraina “accetti di inserire nella sua costituzione che non aderirà alla Nato”

La Russia annuncia di aver “liberato” Kupiansk, mentre l’Ucraina attende di confrontarsi con Donald Trump sul nuovo piano di pace. Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky chiudono una giornata decisiva – seppur per ragioni opposte – in una guerra che dura ormai da quattro anni. Il presidente russo, durante una delle sue abituali apparizioni in uniforme, visita un posto di comando del gruppo operativo Ovest. Davanti ai vertici militari, il capo del Cremlino ribadisce la propria linea: “Gli obiettivi dell’operazione militare speciale devono essere assolutamente raggiunti”. Mosca sostiene di aver assunto il controllo di Kupiansk, città che negli ultimi mesi è stata al centro dei combattimenti.

Mosca prosegue l’offensiva

Secondo Putin, “nella zona di Kupiansk sono bloccati 15 battaglioni delle Forze Armate ucraine. I militari ucraini devono avere la possibilità di deporre le armi e arrendersi”. Il leader russo aggiunge inoltre che “i combattimenti sono già in corso all’interno di Konstantinovka”, nel Donbass.

Putin attacca poi il governo ucraino: “La leadership politica dell’Ucraina da marzo dello scorso anno è semplicemente un gruppo criminale che ha usurpato il potere. I rappresentanti del regime di Kiev ‘stanno seduti su water d’oro’ e non pensano al destino dell’Ucraina e dei soldati”. E ancora: “La leadership di Kiev mantiene il potere per arricchimento personale”.

Il quadro viene ulteriormente definito dal generale Valeri Gerasimov, capo di Stato maggiore: “Le truppe del raggruppamento unificato avanzano praticamente in tutte le direzioni, la città di Kupiansk è stata liberata. È stato liberato oltre l’80% di Volchansk”.

Zelensky vuole un confronto con Trump

La Russia accelera per consolidare le proprie posizioni in vista di una possibile ripresa dei negoziati, puntando a presentarsi al tavolo con un vantaggio strategico. La base della discussione dovrebbe essere il nuovo piano statunitense, elaborato dal segretario di Stato Marco Rubio e dall’inviato speciale di Trump, Steve Witkoff.

Kiev ha comunicato di aver ricevuto una prima bozza del progetto e si è detta pronta a collaborare “in modo costruttivo” con Washington. La presidenza ucraina ha reso noto che Zelensky intende discuterne “nei prossimi giorni” con Trump.

Zelensky ha dichiarato su X: “La pace è necessaria e apprezziamo gli sforzi del presidente Trump e del suo team volti a ripristinare la sicurezza in Europa. L’Ucraina difende vite umane e indipendenza grazie al coraggio del nostro popolo, alla nostra unità all’interno dello Stato e all’assistenza dei nostri partner”.

Dopo un incontro con Daniel Driscoll, Segretario dell’Esercito USA, ha aggiunto: “Durante un incontro con il Segretario dell’Esercito degli Stati Uniti, Daniel Driscoll, abbiamo discusso le opzioni per raggiungere una pace reale, la sequenza del nostro lavoro e i formati di dialogo, nonché nuovi impulsi per la diplomazia. I nostri team – dell’Ucraina e degli Stati Uniti – lavoreranno sulle disposizioni del piano per porre fine alla guerra. Siamo pronti per un lavoro costruttivo, onesto e veloce”.

Il piano in 28 punti proposto da Trump

Secondo quanto riportato da Axios, il documento statunitense prevede che l’Ucraina “accetti di inserire nella sua costituzione che non aderirà alla Nato” e che l’Alleanza atlantica “accetti di includere nei suoi statuti una disposizione che impedisce l’ammissione futura dell’Ucraina”.

Il testo stabilisce inoltre che la Nato “accetta di non stanziare truppe in Ucraina”, mentre diversi Paesi europei – tra cui Francia e Regno Unito – stanno valutando piani per l’invio di piccoli contingenti a guerra conclusa. Il progetto afferma che “i caccia europei saranno stanziati in Polonia”.

Tra le previsioni incluse nel piano: la conferma della “sovranità dell’Ucraina”, un accordo di non aggressione tra Russia, Ucraina ed Europa e l’impegno a evitare sia nuove invasioni russe sia ulteriori allargamenti della Nato. È inoltre previsto “un dialogo tra Russia e Nato, mediato dagli Stati Uniti”.

Il contenuto comprende anche misure legate alla sicurezza energetica e nucleare: l’Ucraina dovrà restare uno Stato non nucleare, mentre la centrale di Zaporizhzhia sarà posta sotto la supervisione dell’AIEA e la sua produzione energetica ripartita tra Russia e Ucraina. Entrambe le nazioni “si impegnano a implementare programmi educativi” per ridurre ostilità e discriminazioni.

Il piano regola poi questioni commerciali e agricole, come l’uso del Dnepr e il trasporto del grano nel Mar Nero. È prevista anche la creazione di un comitato umanitario per l’assistenza ai civili, gli scambi di prigionieri e la ricongiunzione familiare.

Il documento stabilisce inoltre che l’Ucraina organizzi “elezioni entro 100 giorni” e concede un’amnistia totale ai partecipanti al conflitto. L’applicazione dell’accordo sarà supervisionata dal “Consiglio di Pace, guidato dal Presidente Donald J. Trump”.

Le concessioni territoriali e militari

La bozza obbligherebbe Kiev a rinunciare a ulteriori territori orientali, a ridurre il numero delle proprie forze armate e a rinunciare definitivamente alla Nato. Crimea, Luhansk e Donetsk verrebbero riconosciute come russe; le regioni di Kherson e Zaporizhzhia rimarrebbero congelate sulla linea del fronte. Una zona neutrale e smilitarizzata verrebbe creata nella parte di Donetsk ancora sotto controllo ucraino. La dimensione massima dell’esercito ucraino sarebbe fissata a 600.000 soldati.

Il piano definisce anche le conseguenze per eventuali violazioni: se Kiev dovesse attaccare la Russia, perderebbe la garanzia americana, mentre in caso di nuova offensiva russa contro l’Ucraina verrebbero reimposte tutte le sanzioni e annullati i benefici dell’accordo. L’Ucraina potrebbe invece aderire all’Unione Europea e accedere più facilmente al mercato europeo.

Ricostruzione e rapporti economici

Il progetto include un massiccio programma internazionale per la ricostruzione dell’Ucraina, con la creazione di un fondo dedicato allo sviluppo economico e tecnologico. Gli Stati Uniti coopererebbero con Kiev per modernizzare l’infrastruttura energetica e industriale.

La Russia, dal canto suo, tornerebbe progressivamente nell’economia globale, con una revisione graduale delle sanzioni e la possibilità di rientrare nel G8. I beni russi congelati verrebbero in parte utilizzati per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina, con profitti condivisi tra Washington e gli investitori europei. Il resto dei fondi sarebbe destinato a progetti economici congiunti USA–Russia, con l’obiettivo di creare legami tali da disincentivare un ritorno alle ostilità. Il piano prevede infine la creazione di un gruppo di lavoro russo-americano per verificare l’adempimento degli accordi.

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