L’assegno di inclusione è la misura introdotta dal Governo Meloni per le famiglie a basso reddito in sostituzione del reddito di cittadinanza: ecco a chi spetta e una guida per scoprire quali sono i requisiti per ottenerlo e mantenerlo.
Ricordiamo che nella sezione “Economia” del QdS è possibile accedere costantemente ad articoli aggiornati sui bonus, sui pagamenti dell’Inps, sulle scadenze e su tutte le agevolazioni fiscali riservate ai cittadini.
L’assegno di inclusione è una misura di contrasto alla povertà e per questo per prenderlo è necessario essere in possesso di specifici requisiti sia generali (di cittadinanza, soggiorno e residenza) che economici. Spetta a famiglie in condizioni di svantaggio socio-economico in cui vi sia almeno un componente con disabilità, minorenne, over 70 o inserito in un programma di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali.
Ecco l’elenco dei requisiti comunicato dall’Inps:
Requisiti di cittadinanza, soggiorno e residenza
Possono richiedere l’assegno di inclusione coloro che appartengono a una di queste categorie:
Il richiedente dell’assegno di inclusione, inoltre, al momento della domanda deve essere residente in Italia da almeno 5 anni (dei quali gli ultimi due in modo continuativo).
Requisiti economici per ottenere l’assegno di inclusione
Possono avere l’AdI coloro che abbiano:
Chi richiede l’assegno di inclusione deve dichiarare anche di non avere nella disponibilità di un membro del nucleo familiare:
In più, i richiedenti devono accertare di:
Nella definizione dell’Inps, l’assegno di inclusione è “una misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro, istituita a decorrere dal 1° gennaio 2024″.
Chi è in possesso dei requisiti sopra indicati può fare domanda per prendere l’assegno di inclusione in diversi modi e in particolare:
Chi riceve l’assegno di inclusione è tenuto a sottoscrivere il patto di attivazione digitale del nucleo familiare (PAD) e a presentarsi ai servizi sociali competenti entro 120 giorni dalla sottoscrizione del documento e periodicamente per confermare il possesso dei requisiti Isee e di altra natura. I percettori, inoltre, devono prendere parte al percorso di attivazione lavorativa riservato agli occupabili. Sono esclusi da tali obblighi, naturalmente, gli over 60, i soggetti con disabilità, pazienti oncologici, i componenti con carichi di cura e i componenti riconosciuti vittime di violenze di genere.
Nel caso in cui l’ISEE risulti carente o difforme, che non si rispettino gli appuntamenti presi con i servizi sociali o non si comunichi l’eventuale attività lavorativa svolta come previsto dalla legge, l’assegno di inclusione può essere sospeso o revocato. Qui una guida del QdS per capire cosa fare.
Per controllare lo stato di domanda dell’assegno di inclusione, gli importi, le eventuali variazioni e il saldo, ma anche in caso di furto o smarrimento della carta, gli utenti possono usufruire del Numero verde Inps (803 164) e del portale MyInps.
In più, si possono verificare saldo e lista movimenti:
L’assegno di inclusione dell’Inps viene pagato intorno al giorno 26-27 di ogni mese quando si tratta di ricarica ed entro metà mese per il primo importo.
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