Conosco Sergio Mattarella da vent’anni. Infatti, nel 1999, venne nella nostra sede di Palermo per uno dei rituali Forum, al quale partecipò come vicepresidente del Consiglio dei ministri. Forum che venne pubblicato l’11 settembre di quell’anno.
Fin da quel momento ebbi l’impressione di un uomo saggio, dal linguaggio felpato ma rigoroso, nell’osservanza dei principi etici che devono essere il punto di riferimento per gli uomini delle istituzioni.
Ci siamo visti altre volte, nei giardini del Quirinale, e lo scorso 2 dicembre ha avuto l’amabilità di riceverci nel suo studio in visita privata. In quella occasione, insieme al vicedirettore e al vicepresidente del QdS, abbiamo esposto i punti salienti dei quarant’anni di questo giornale, nel corso dei quali è approdato ai vertici in Sicilia per copie vendute e diffuse.
Al Presidente abbiamo consegnato la targa ricordo in rappresentanza ideale di tutti i siciliani che lo considerano un vero ed unico punto di riferimento.
La sua elezione, il 31 gennaio del 2015, avvenne quasi a sorpresa, ma fu salutata con grande favore dalla grande maggioranza dei parlamentari riuniti in quell’occasione.
Questi cinque anni sono stati abbastanza tormentati e resi ancor più difficili dalle elezioni del 4 marzo 2018, perché la legge elettorale vigente non consente ai cittadini di eleggere immediatamente una maggioranza che governi.
La conseguenza di questo vulnus è che poi, all’interno del Parlamento, si svolgono trattative di varia natura che portano ad anomalie, come è stata quella della formazione di un Governo tra il diavolo e l’acqua santa: Lega e Movimento Cinquestelle.
L’accordo non poteva durare e così Salvini – forte del risultato conseguito alle Elezioni europee del 26 maggio 2019, che gli ha raddoppiato i voti, e del dimezzamento dell’M5s – ha tentato un blitz il 9 di agosto, mandando a casa quel governo presieduto da Giuseppe Conte.
Il leader leghista non ha messo nel conto, però, che la maggioranza dei parlamentari ha il sedere bullonato alla poltrona: cosicché si è subito formato il secondo governo Conte, eterogeneo, formato da Pd, M5s, Italia Viva (il nuovo partito di Renzi) e Leu.
Il Governo Salvini-Di Maio ha varato la Legge di Bilancio 2019, allargando le maglie della spesa pubblica, con due provvedimenti deleteri: Reddito di cittadinanza e Quota cento. Non ha messo risorse adeguate per le infrastrutture, ha approvato una norma “Sblocca-cantieri” che non ha sbloccato nulla. La conseguenza di queste leggi è stata che l’anno corrente si sta chiudendo con una crescita pari a zero.
Peggiore è la Legge di Bilancio 2020, già approvata col voto di fiducia dal Senato con il solito becero meccanismo di Articolo 1 con circa 900 commi e la conseguenza di una legge farraginosa, ingarbugliata, illeggibile, che imbroglia i cittadini.
In questo quadro, il Presidente Mattarella ha agito con fermezza nello scorso agosto, attestandosi su un percorso costituzionale, secondo il quale finché vi è una maggioranza il Parlamento non può essere sciolto. La seconda maggioranza della legislatura è diversa dalla prima, ma questo è conforme alla Costituzione.
Il Presidente Mattarella è uomo saggio, ha compiuto da poco 78 anni (il 23 luglio), uno meno dei miei. è l’unico faro del Paese, sia per la continuità che per la sua linea quasi silenziosa ma ferma.
Non è nostra abitudine riconoscere meriti inesistenti, ma in questo caso i meriti ci sono e quindi vanno evidenziati.
Non sappiamo quello che succederà il prossimo anno, anche se dobbiamo registrare l’acquiescenza dei mercati che evidenziano due parametri ineludibili: lo spread, cioè la differenza tra i Bund italiani e quelli tedeschi, che viaggia intorno a 140-150 punti; la borsa, che ha raggiunto fino ad oggi livelli molto alti in raffronto agli ultimi anni.
C’è chi scommette su un brusco calo di tali valori e un notevole rialzo dello spread. Ci auguriamo di no, ma un dato è incontrovertibile: la crescita prevista dal Nadef (Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza) per il 2020 è di appena lo 0,6%, mentre la Cina e l’India crescono intorno al 7% l’anno!
