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Hallissey (+Europa) al QdS: “In Sicilia regna l’illegalità. Pudm primo passo per gestione ordinata delle spiagge”

Hallissey (+Europa) al QdS: “In Sicilia regna l’illegalità. Pudm primo passo per gestione ordinata delle spiagge”
MATTEO HALLISSEY PRESIDENTE +EUROPA

Oggi Ismaele La Vardera sarà ascoltato dalla Commissione nazionale antimafia su presunte infiltrazioni nei lidi

PALERMO – Dietro la deregulation governativa in tema di stabilimenti balneari sono nel tempo germogliate situazioni adesso oggetto di approfondimenti da parte della magistratura. Questa la denuncia del deputato regionale Ismaele La Vardera a proposito della vicenda della spiaggia palermitana di Mondello. E la questione approda anche in Parlamento con il segretario di Azione, Carlo Calenda. Il deputato regionale Ismaele La Vardera sarà ascoltato dalla Commissione regionale Antimafia sui contenuti della segnalazione presentata circa presunte infiltrazioni nella gestione di uno stabilimento balneare di Mondello. L’audizione della Commissione, fissata per oggi, arriva dopo che lo stesso deputato ha trasmesso appositi dossier alla Guardia di Finanza. In un incontro privato, La Vardera è stato ricevuto ieri pomeriggio dal prefetto di Palermo, Massimo Mariani, per discutere di possibili commistioni tra mafia e gestione degli stabilimenti balneari.

Il caso è anche approdato a Roma. Il senatore Carlo Calenda ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno chiedendo chiarimenti sulla presenza — segnalata da più parti — di persone legate da parentela a boss mafiosi tra i dipendenti della società che detiene la concessione demaniale in quella porzione di spiaggia. Sullo sfondo resta la controversia sui tornelli e le recinzioni, che aveva acceso il dibattito già nelle scorse settimane: video e blitz di La Vardera e Hallissey, presidente di +Europa e Radicali italiani, avevano mostrato ingressi regimentati con barriere e tornelli. Lo scorso agosto la stessa Regione era intervenuta chiedendo spiegazioni e imponendo la rimozione delle strutture.

Il deputato ha nel frattempo annunciato la sua comparsa in uno spazio televisivo di approfondimento e divulgato sui social pezzi delle carte che, a suo dire, ricostruiscono rapporti indiretti tra la società concessionaria e persone con ascendenze famigliari riconducibili al clan Genova. La società Mondello Immobiliare Italo-Belga S.A.— che da oltre un secolo detiene la gestione di porzioni rilevanti della baia — ha già respinto con forza le accuse, annunciando di tutelarsi nelle apposite sedi giudiziarie. Nel frattempo, Ismaele La Vardera e Matteo Hallissey hanno chiesto di essere ascoltati anche da Chiara Colosimo, presidente in quota FdI della Commissione nazionale Antimafia.

Sulle spiagge siciliane regna l’illegalità”, tuona proprio il presidente di +Europa e Radicali italiani ai microfoni del Quotidiano di Sicilia. E nel mirino non c’è solo la questione dei Pudm e la loro reale approvazione a livello regionale.

Il Pudm è il primo passo per una gestione ordinata e legale delle spiagge. Senza questi piani, che dovrebbero essere la base per bandi e gare trasparenti, non esistono controlli né regole certe. In Sicilia il problema è ancora più accentuato che nel resto d’Italia: si preferisce non affrontare la questione per mantenere un sistema bloccato, dove tutto rimane com’è”. Secondo Hallissey, molte amministrazioni comunali non hanno mai adottato i Pudm non per semplice disinteresse, ma per la pressione di categorie che temono il cambiamento: “I balneari, a livello nazionale, fanno di tutto per mantenere lo status quo. Non vogliono che emergano gli abusi, le costruzioni irregolari, le occupazioni indebite di spiagge libere. Un Pudm approvato obbligherebbe a fare pulizia”.

Non si tratta solo di una battaglia amministrativa, ma di uno scontro diretto con interessi consolidati. “Chi chiede legalità e trasparenza viene visto come un nemico – sottolinea il numero uno di +Europa –. Ci è capitato di ricevere aggressioni e minacce. Ma dall’altra parte c’è l’appoggio dei cittadini, che da anni subiscono regole arbitrarie, prezzi folli, divieti assurdi come quello di portare il proprio cibo o di accedere liberamente al mare”.

Hallissey solleva anche un tema delicato: quello delle presunte infiltrazioni criminali nella gestione degli stabilimenti. “A Mondello – spiega – alcuni degli individui più ostili alle nostre iniziative erano legati alla famiglia mafiosa dei Genova. Parliamo di parenti e collaboratori di figure di spicco della criminalità organizzata. Non sta a noi sostituirci alla magistratura, ma la Regione e lo Stato devono accertare con chiarezza chi opera nel settore. È grave che concessioni così importanti vengano lasciate senza controlli approfonditi”. Proprio per questo, +Europa ha chiesto ulteriori verifiche e ha sollecitato un intervento della Commissione Antimafia: “Abbiamo inviato una richiesta di audizione a livello nazionale. Il silenzio politico e mediatico è pericoloso. In Sicilia, pur tardivamente, qualcosa si è mosso: la Regione ha avviato accertamenti. Ma non basta”.

Passaggi essenziali per verifiche più approfondite passano attraverso “Pudm approvati, gare trasparenti, controlli rigorosi e la fine di un sistema bloccato che danneggia cittadini, turismo e legalità. Continuare a chiudere gli occhi significa alimentare abusi e – incalza Hallissey – rafforzare interessi criminali. Noi continueremo a batterci perché il mare resti davvero un bene comune”.