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Hannukkah, la Festa delle Luci

Hannukkah, la Festa delle Luci
Hannukkah

La festività di Hannukkah, o in italiano Festa delle Luci, avrà inizio al tramonto di giorno 14 dicembre, e durerà otto giorni consecutivi e si concluderà il successivo giorno 22

La festività di Hannukkah, o in italiano Festa delle Luci, avrà inizio al tramonto di giorno 14 dicembre, e durerà otto giorni consecutivi e si concluderà il successivo giorno 22. Celebra la vittoria degli israeliti sull’esercito di Antioco IV di Siria, prima della incoronazione, del re, noto col nome di Mitridate (215-164 a.c.). Il sovrano, di ritorno dalla guerra d’Egitto aveva attaccato e distrutto Gerusalemme, nella quale aveva lasciato una agguerrita guarnigione a presidiare. I soldati, nel corso dell’occupazione, si erano lasciati andare ad ogni genere di violenza ed avevano anche profanato il Tempio, che alla fine consacrarono a Giove.

Il miracolo dell’olio

La cruenta ribellione degli israeliti, conclusasi con la cacciata degli invasori siriaci e la successiva riconsacrazione del Tempio di Gerusalemme, sono il contesto in cui avvenne il miracolo dell’olio che la tradizione ricorda. Quindi non si tratta della celebrazione di un evento militare, né del coraggio dei fratelli Maccabei che, con le loro tecniche di guerriglia, riuscirono a cacciare il corposo contingente degli occupanti, che gli invasori siriaci avevano lasciato a presidiare. A costoro era stato affidato il preciso compito di svolgere controlli repressivi, tra cui primeggiava quello di impedire tutte le pratiche del culto ebraico, compreso lo studio delle sacre scritture al fine di convertire i vinti al paganesimo.

Il miracolo dell’olio è narrato nel primo e secondo libro dei Maccabei, testo apocrifo della Torah (Bibbia). Si narra che, ripristinati e purificati i locali del Tempio, occorreva tornare ad accendere la Menorà all’interno del luogo sacro, ma l’unica boccetta rinvenuta, tra quanto era stato saccheggiato dagli invasori, era sufficiente per far luce per un solo ed unico giorno. La consacrazione del nuovo olio richiedeva un tempo di otto giorni e quindi sarebbe stato violato il precetto di tenere sempre accesa la luce nel luogo più sacro di tutta Israele.

Quando la logica fondata sulla misura e sulla ragione sembrava non trovare soluzione al problema, ecco il miracolo. L’olio sacro rinvenuto arde, fa luce, illuminando il Tempio per ben otto giorni, il tempo esattamente necessario per la consacrazione di quello nuovo. Una storia semplice, ma che mette in luce lo spirito di resilienza del popolo ebraico, che in effetti è la virtù oggetto della celebrazione.

Tradizioni e celebrazioni

I festeggiamenti sono caratterizzati dall’allegria e dal gioco in famiglia. Tipica è la trottola denominata sevivon, che ha una lunghissima storia, giacchè i giovani fingevano di giocarvi, mentre, invece si incontravano per studiare la Torah ed eludere la sorveglianza dei soldati di Antioco IV, che aveva vietato specificamente l’attività di studio delle Scritture. Dolci caratteristici della tradizione sono: le ciambelle zuccherate chiamate sufganiot ed i morbidi bomboloni farciti di crema a cui si accompagnano le tante e varie frittelle zuccherine, tra cui primeggiano quelle di mele.

Il precetto più importante che caratterizza questa ricorrenza consiste nell’obbligo di accendere le luci dell’apposito candelabro con nove bracci, che si usa in questa occasione e che si chiama hannukkia. Una luce per giorno va ad aggiungersi, in modo crescente, a quella precedente e solo una di questa ha la funzione di servente, con lo scopo di portare la fiamma alle altre candele.

La hannukkia va posta sull’interno davanzale, affinchè sia ben visibile dalla strada ed i passanti possano subito comprendere che si tratta di una casa ebraica e nel frattempo giunga loro il messaggio che quando nel mondo calano le tenebre e tutto diventa cupo e buio, c’ è un luogo in cui brilla una luce viva e particolare, la luce della fede dei Padri. Gli ebrei, pochi e deboli in termini numerici e di dimensioni fisiche, rispetto ad altri popoli con cui sono venuti a contatto nella storia, ma sempre presenti sulla scena di questo mondo, sono rimasti nei secoli fedeli al loro credo religioso, malgrado pogrom e persecuzioni, che non sono mancati neanche in questi ultimi recenti anni.