Sicilia

I 70 anni di Gianfranco Miccichè: il rivoluzionario siciliano

Oggi compie 70 anni un uomo che nel bene e nel male, secondo alcuni, ha rappresentato gli ultimi trent’anni della Sicilia. Gianfranco Miccichè da Palermo. A chi può assomigliare il viceré di Berlusconi in Sicilia? Al principe di Salina, Fabrizio, colui che diceva che non cambia nulla in questa isola perché i siciliani si ritengono già perfetti? Probabilmente no. Lui non ha il pessimismo cosmico di un appartenente alla classe dominante, come è stato suo padre Gerlando, lui ha sempre avuto una scintilla di innovazione per percorrere altre strade, alcune impervie, ma quasi sempre originali.

Gianfranco Miccichè, un rivoluzionario nel campo moderato

Lui è più Tancredi, che dice allo zione che tutto deve cambiare perché le cose rimangano tali. Lui ha il senso dell’arruolamento con il suo Garibaldi, Berlusconi, l’uomo nuovo per rifare l’Italia, e come Garibaldi fu fermato, perché l’Italia non vuole cambiare, vuole galleggiare tra compromessi sotterranei.  Certamente è un rivoluzionario che sta nel campo moderato, e non in quello della sua naturale collocazione, a sinistra. Perché la sinistra del dopo Berlinguer non è più sinistra, per uno iscritto in gioventù a Lotta Continua e con fidanzate giovanili da estremismo rosso. 

Gianfranco Miccichè, uno che sa vincere e perdere

Lui ha sempre deviato dalla retta via dei benpensanti, nel parallelismo di De Gregori tra il treno ed il bisonte della struggente Bufalo Bill, lui è il bisonte che scarta di lato, che non segue flussi e convenienze, e nemmeno appartenenze. Fu ribelle anche con Berlusconi, di cui fu il delfino più somigliante rispetto ai pallidi dioscuri, quando fondò in un impeto da camicia arancione, perché il sole di Sicilia stinge il rosso, Grande Sud, e fece perdere all’Ibrido PdL le elezioni regionali. Micciche è uno che sa vincere, ma sa anche perdere, sa essere pieno di amici, la stragrande maggioranza di convenienza, e sa stare da solo, nei momenti bui, con un amico inconsueto a cucinare una pasta coi tenerumi.

Gianfranco Miccichè, l’anticonformista che non vola sulle ali della maggioranza

Gianfranco è fondamentalmente detestato dalla politica siciliana, in quanto considerato inaffidabile, strafottente, illogico per le regole del gioco siculo. Anche se quasi tutti i governatori dell’isola lo sono stati grazie a lui, e se lui si metteva di traverso perdevano regolarmente. Lui è l’anticonformista che non vola sulle ali della maggioranza come nella canzone di Gaber. Lui, dal ricciolo ribelle come il carattere, probabilmente preferiva Shampoo una canzone più non sense, più in linea con lui.

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