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I Decreti Salvini come le leggi razziali, giusto insegnarlo

I Decreti Salvini come le leggi razziali, giusto insegnarlo
Un fermo immagine tratto da un video del TGR mostra la professoressa Rosa Maria Dell’Aria sospesa dall’Ufficio scolastico provinciale perché non avrebbe vigilato sul lavoro dei suoi studenti 14enni che nella giornata della memoria hanno presentato una proiezione nella quale si accosta la promulgazione delle leggi razziali del 1938 al decreto sicurezza del ministro dell’Interno Salvini. ANSA/TGR EDITORIAL USE ONLY NO SALES

Il Giudice del Lavoro dà ragione alla docente Palermitana Rosa Maria che era stata sospesa per un elaborato preparato dagli allievi durante la “Giornata della memoria”. Il provvedimento era illegittimo e violava la Costituzione


Grazie alla sentenza del giudice del lavoro Fabio Civiletti la scuola è tornata a essere “un luogo di confronto e di libertà”, come ha sottolineato Rosa Maria Dell’Aria, docente di Italiano e Storia nell’istituto tecnico Vittorio Emanuele III di Palermo.

L’insegnante, nel maggio dello scorso anno, era stata sospesa dal servizio per due settimane dopo un’ispezione dell’ufficio scolastico provinciale di Palermo perché gli alunni della sua classe, in un elaborato in power point preparato in occasione della “Giornata della memoria”, avevano paragonato le leggi razziali fasciste del 1938 che colpirono gli ebrei, ai Decreti sicurezza dell’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, capo della Lega Nord, che in gran parte riguardavano i migranti. E avevano anche inserito alcune immagini dell’ex vicepremier.

Adesso è stato chiarito che la professoressa Dell’Aria aveva “esercitato la libertà di insegnamento”, come dovrebbe fare ogni docente, e che quella sanzione disciplinare “politica” era illegittima.

Dopo il clamore sollevato dalla vicenda, con la mobilitazione del mondo della scuola, della società civile e delle forze politiche democratiche, lo stesso Salvini, durante una visita a Palermo con l’ex ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, anche lui leghista, aveva cercato di gettare acqua sul fuoco promettendo la revoca della sanzione.

Promesse ovviamente non mantenute se i legali della docente sono stati costretti a presentare un ricorso per la revoca della sanzione.

Ora l’ufficio scolastico provinciale e il Ministero dell’Istruzione hanno un mese di tempo per ricorrere contro la sentenza, in cui il magistrato entra nel merito della vicenda, affermando da una parte che la docente ha esercitato la libertà di insegnamento, e dall’altra che se avesse controllato il contenuto dei loro lavori “avrebbe violato la loro libertà di pensiero, tutelata dalla Costituzione”.

Soddisfatta la professoressa dell’Aria, che ha ricordato, “i ragazzi avevano letto il libro di Lia Levi ‘Questa sera è già domani’ e abbiamo discusso della condizione degli ebrei di allora e i migranti di oggi. Niente altro di più. In quel libro si parla della conferenza di Evian del 1938, convocata per trovare una soluzione al problema dell’aumento del numero di rifugiati ebrei provenienti dalla Germania nazista, di profughi, un tema assolutamente attuale”.

“La scuola – ha ribadito la docente – dev’essere luogo di libertà di opinione, di confronto, di discussione e di salvaguardia della libertà delle opinioni”.