Fabrizio de Nicola non racconta soltanto le vicende di un gruppo di amici ma riporta alla memoria uno spaccato di mondo
I ragazzi del bar Luana
Autore: Fabrizio De Nicola
Novantacento editore
pp. 176, euro 9,90
Un romanzo con i tratti della storia. Un racconto ricco di particolari reso ancora più vivo e presente grazie alla ricostruzione delle tappe che hanno accompagnato Maurizio i suoi amici nel viaggio della vita.
Nel libro “I ragazzi del bar Luana”, Fabrizio de Nicola non racconta soltanto le vicende di un gruppo di amici che crescono negli anni Settanta e si trovano alle prese con un mondo che cambia rapidamente.
Ma riporta alla memoria uno spaccato di mondo, di Italia e di Sicilia degno del miglior romanzo storico.
De Nicola, che attinge a piene mani dalla propria biografia, scatta delle istantanee della storia di un Paese, scandendone le tappe attraverso gli eventi più significativi, che poi sono quelli che hanno formato un’intera generazione.
E lo fa in modo onesto, ponendosi tante domande, alcune delle quali restano ancora oggi senza risposta.
La versione da scrittore del direttore generale dell’Azienda sanitaria Garibaldi di Catania è una versione nuova, e molto sorprendente.
De Nicola riesce infatti non solo a tracciare un affresco di chi è cresciuto negli anni Settanta a Palermo, ma restituisce anche nuova forza al capoluogo, raccontato nei suoi angoli, alcuni dei quali non ci sono più, e attraverso la sua storia, di cemento e di mafia ma anche di riscatto.
E poi c’è la formazione, di Maurizio così come dei suoi amici: un gruppo di persone cresciute subito dopo il ‘68 e nel pieno degli Anni di Piombo. Ci sono le speranze e le illusioni, i dolori e le disillusioni.
Vicende paradigmatiche e comuni a tanti italiani che erano ragazzi pieni di passione e speranza, in quegli anni formidabili – per parafrasare Mario Capanna – e che sono diventati adulti, riconoscendo sconfitte e contraddizioni.
Un romanzo pieno, 176 pagine colme di sentimenti, dei ricordi, di voglia di lasciare una traccia. Non solo del proprio passaggio, ma di quello di un’intera generazione di sognatori.
C’è chi rimane indietro, c’è chi non ce la fa. Ma senza dubbio tutti sono accomunati dal sogno e dalla voglia di cambiare il mondo.