I volti dei migranti per aprire gli occhi sul caporalato - QdS

I volti dei migranti per aprire gli occhi sul caporalato

I volti dei migranti per aprire gli occhi sul caporalato

venerdì 11 Febbraio 2022

Presentata la campagna di comunicazione della Regione per sensibilizzare sullo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. L’assessore Antonio Scavone: "La Sicilia è una terra di accoglienza"

PALERMO – Ha raccolto il plauso del direttore dell’International Center for migration policy development della Comunità europea, Patrick Doelle, la campagna di comunicazione realizzata dalla Regione siciliana, tramite il lavoro dell’assessore regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro per sensibilizzare la popolazione sul contrasto al fenomeno del caporalato.

Il progetto rientra nel piano Su.Pr.Eme. ed è finanziato con fondi Amif-Emergency Funds della Commissione Europea – DG Migration and Home Affairs. Il partenariato è guidato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali – Direzione generale Immigrazione (Lead partner) coadiuvato dalla Regione Puglia (Coordinating Partner) insieme alle Regioni Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia e l’Ispettorato nazionale del lavoro, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni e Nova consorzio nazionale.

“Diritti negli occhi” è il claim dei nove scatti fotografici che ritraggono uomini e donne migranti al lavoro nei campi siciliani ed insieme a diversi spot video verranno diffusi per oltre un mese tramite annunci stampa, attraverso l’utilizzo di cinquecento impianti di affissione di grande formato nelle aree metropolitane e nei luoghi di accoglienza (aeroporti), insieme a banner installati nei quindici siti di informazione regionale, cinquecento passaggi pubblicitari sui media e iniziative nelle nove province siciliane distribuite in diciotto eventi di tipo sociale-ludico nei teatri delle grandi città.

La Sicilia è terra di accoglienza nonostante le difficoltà sociali presenti e stratificate e le difficoltà di visione dell’Europa che guarda spesso in maniera strabica alcune dinamiche – ha spiegato l’assessore regionale alla Famiglia Antonio Scavone -. La prima accoglienza dei migranti a Lampedusa ha dimostrato la generosità del popolo siciliano. Oggi, grazie al piano Su.Pr.Eme, è nata una sinergia inedita tra le cinque regioni del Sud Italia, il Ministero del Lavoro e la Comunità Europea per contrastare un fenomeno che nasce da una devianza della migrazione. Cassibile era una vergogna internazionale, i lavoratori oppressi dal caporalato erano costretti a bivaccare nelle campagne, mentre oggi il villaggio realizzato sullo stesso territorio è una best practice riconosciuta a livello europeo. Sicilia è terra di accoglienza che vuole esportare la legalità, per questo lavoriamo alla costruzione di un molino etico da cui partiranno i prodotti degli imprenditori che hanno aderito al nostro programma”.

“Ringrazio – ha proseguito l’assessore Scavone – l’allora prefetto di Ragusa Filippina Cocuzza (oggi a Trapani) e il prefetto di Siracusa Giuseppa Scaduto per aver garantito il proprio supporto istituzionale alla realizzazione del programma”.

Alla conferenza stampa di presentazione della “campagna di informazione e sensibilizzazione contro lo sfruttamento lavorativo in agricoltura di cittadini di paesi terzi regolarmente presenti in Sicilia” ha preso parte anche il presidente della Regione Nello Musumeci.

“La Sicilia per la sua collocazione nel Mediterraneo è terra di approdo per migliaia di fratelli disperati convinti di trovare in Europa l’Eldorado, ma sappiamo che non è sempre così. A volte trovano sfiducia e privazioni, per questo, attraverso questa campagna di comunicazione, anche il fenomeno della migrazione ha trovato ampio spazio, perché resta il principale problema nelle politiche sociali e per cui solo un serio impegno della Comunità europea può garantire la soluzione o limitare epiloghi devastanti”.

“La campagna è in fase di battesimo – ha spiegato il governatore – ma sono convinto di raccogliere anche l’approvazione del mondo dell’associazionismo, del terzo settore sempre estremamente coinvolto, molte volte anche in sostituzione alle istituzioni”.

È intervenuto anche il delegato del Ministero del Lavoro Renato Sampogna: “Il progetto è interessante per la governance inedita, capace di coinvolgere in collaborazione Comunità europea, Ministero del Lavoro e cinque amministrazioni regionali, ma anche perché si pone cinque obiettivi chiari. Prevenzione, vigilanza e contrasto, attraverso l’affiancamento di mediatori culturali agli ispettori, protezione e assistenza perché i lavoratori migranti devono ricevere dignità di persona insieme a una prospettiva di integrazione socio-lavorativa”.

Non è mancato l’intervento del direttore del Migration policy officer, Dg Home, Commissione europea Patrick Doelle: “Faccio i miei complimenti per questa campagna di informazione che, sebbene non da esperto di comunicazione, mi sembra fatta molto bene. Mi sono emozionato pensando a Cassibile, sono stato lì per vedere le condizioni dell’insediamento informale, ho avuto degli scambi informali con gli ospiti, e vedendo i risultati raggiunti oggi li reputo molto soddisfacenti”.

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