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Ictus, risonanza magnetica per misurare la connettività cerebrale

PADOVA – La prestigiosa rivista scientifica “Brain” ha pubblicato i risultati di una ricerca sulla predizione dei deficit neurologici dopo un ictus attraverso la risonanza magnetica condotta dal gruppo di Maurizio Corbetta, direttore della Clinica Neurologica e del Padova Neuroscience Center (Pnc) dell’Università di Padova, e Principal Investigator del Vimm.

La risonanza magnetica funzionale è lo strumento con cui si studia e si misura la connettività cerebrale, ovvero come aree del cervello, anche lontane fra loro, siano in continua comunicazione.

I danni prodotti da un ictus vanno ad alterare questa connettività cerebrale e l’obiettivo di molti ricercatori in tutto il mondo è quello di poter predire, attraverso lo studio delle modificazioni di questa connettività, i deficit neurologi dei pazienti.

Negli ultimi anni sono stati pubblicati da gruppi di ricerca internazionali degli studi che miravano alla predizione di deficit neurologici dopo un ictus attraverso lo studio della connettività, ma senza l’impiego della risonanza magnetica funzionale.