L'esponente di Fratelli d'Italia, 75 anni, ha ottenuto 116 voti, superando i 115 di cui dispone il centrodestra
Ignazio La Russa, 75 anni, è stato eletto presidente del Senato con 116 voti, superando i 115 di cui dispone il centrodestra. Ed è un’elezione arrivata nonostante la gran parte dei senatori di Forza Italia non abbiano preso parte alla votazione, segno di una prima frattura nel centrodestra. Ma non mostra compattezza neppure l’opposizione, visto che sarebbero 17 i voti arrivati a favore del neo presidente. Applauso e standing ovation dei senatori della maggioranza al momento del raggiungimento del quorum.
Una volta arrivato sullo scranno più alto del Senato, La Russa, ha donato un grande mazzo di rose bianche alla senatrice a vita Liliana Segre, che lo aveva appena invitato a prendere la parola, dopo l’elezione.
“Ho cominciato a far politica appena nato – ha detto La Russa in aula -, mio padre faceva politica, aveva la sue idee mai rinnegate. Io ho iniziato nelle organizzazioni giovanili, nei momenti della contestazione, della violenza, della resistenza al terrorismo. Una frase mi ha sempre ispirato su come comportarmi, una frase di un presidente di estrazione non proprio come la mia: Sandro Pertini. ‘Nella vita è necessario sapere lottare non solo senza paura, ma anche senza speranza’. E io aggiungo che la lotta serve non solo quando pensi di poter vincere, ma anche quando pensi valga la pena di essere vissuta”.
La Russa ha parlato anche di riforme. Non dobbiamo favoleggiare il ‘tutto e subito’, ma soprattutto non bisogna temerle. Bisogna provare a realizzarle insieme. E al Senato può spettare il via alla necessità di aggiornare, non la prima parte che è intangibile, ma quella parte della Costituzione che dia più capacità di dare risposte ai cittadini e di appartenere alla volontà del popolo. Credo che il Senato possa farlo, in vari modi: l’importante ci sia volontà politica di realizzarle queste riforme”.
Chi è Ignazio La Russa
Ignazio La Russa, classe ’47, nato a Paternò ma milanese d’adozione, politico e avvocato. E’ sposato e padre di tre ragazzi: Geronimo, Lorenzo Cochis e Leonardo Apache. Inizia la sua attività politica sin da giovanissimo, nell’ambito dei movimenti studenteschi della destra.
Nel 1971 diventa responsabile del Fronte della Gioventù, il movimento giovanile del Movimento Sociale Italiano. Nel 1985 è eletto consigliere regionale della Lombardia. Nel 1992 è eletto a Milano, sia al Senato sia alla Camera. Il 27 marzo 1994 è rieletto alla Camera dei Deputati e ricopre la carica di vicepresidente della Camera. Nel 1996 è eletto presidente della Giunta per le Autorizzazioni a procedere in giudizio di Montecitorio, carica che ricopre per tutta la XIII Legislatura. Il 5 giugno 2001 è eletto Presidente dei Deputati di Alleanza Nazionale. Il 29 luglio 2003 è nominato coordinatore nazionale di Alleanza Nazionale. Dal novembre 2004 al luglio 2005 è Vicepresidente vicario di Alleanza Nazionale.
Dal 2004 torna a ricoprire l’incarico di presidente dei deputati di Alleanza Nazionale, che conserva anche nella successiva legislatura e nella quale viene rieletto deputato nella circoscrizione Lombardia 1. Nel 2008 viene eletto alla Camera dei deputati nella lista del Popolo della Libertà, nella Circoscrizione III, Lombardia 1. Dall’8 maggio 2008 al 16 novembre 2011 ricopre l’incarico di ministro della Difesa nel IV Governo Berlusconi. Dal maggio 2008 a dicembre 2012 è coordinatore nazionale del Popolo della Libertà. Nel dicembre 2012 lascia il Popolo della Libertà per fondare, insieme a Giorgia Meloni e Guido Crosetto, il movimento politico ‘Fratelli d’Italia – Centrodestra nazionale’.
La Russa presidente del Senato, le reazioni
La maggioranza si spacca sul primo voto in aula al Senato ma, nonostante il venir meno dei voti di Forza Italia, Ignazio La Russa viene eletto presidente al primo colpo grazie ai voti di almeno 17 senatori, secondo i calcoli di Youtrend, fuori dal centrodestra. Insomma, se la maggioranza si divide alla prima prova d’aula ma altrettanto fa l’opposizione.
Dunque chi nella minoranza ha votato per La Russa? Il Pd si chiama fuori. “Noi non siamo stati”, assicurano fonti parlamentari all’Adnkronos. Piuttosto si punta il dito contro i 5 Stelle: diversi senatori pentastellati, si fa notare, sarebbero restati nella cabina per il voto più del necessario, più della semplice consegna di una scheda bianca. Ma i principale indiziato, sempre secondo i dem, sarebbe il Terzo Polo.
Matteo Renzi respinge le accuse: “Noi abbiamo votato scheda bianca, non siamo stati noi. Quando faccio una cosa la rivendico è chiaro che si sta giocando un regolamento di conti nel centrodestra”, ha aggiunto il leader Iv che stamattina ha trascorso molto tempo tra i banchi dei senatori Pd.
Anche Calenda sottolinea: “Noi abbiamo votato bianca. Diciannove voti a La Russa, noi non li abbiamo. Sono stati o i 5 stelle o il partito democratico. Non avremmo pensato ad una possibile mossa del cavallo”.
Dal centrodestra invece arrivano le congratulazioni. “Complimenti al presidente del Senato Ignazio La Russa, sostenuto dall’intero gruppo della Lega. Buon lavoro!” dice Matteo Salvini. “La sua è una storia ricca di passione autentica e di esperienza che saranno fondamentali per espletare al meglio le funzioni della seconda carica dello Stato – commenta in una nota Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc -. E saprà essere garante delle funzioni previste dalla nostra Carta costituzionale in modo inclusivo e autorevole”.
“Sinceri auguri al nuovo presidente del Senato Ignazio La Russa”. Forza Italia ha voluto dare un segnale di apertura e collaborazione con il voto del presidente Berlusconi. “Ma in una riunione del gruppo di Forza Italia al Senato – è il commento che arriva da FI – è emerso un forte disagio per i veti espressi in questi giorni in riferimento alla formazione del governo. Auspichiamo che questi veti vengano superati, dando il via ad una collaborazione leale ed efficace con le altre forze della maggioranza, per ridare rapidamente un governo al Paese”.
Giorgia Meloni invece ringrazia “tutti coloro che, con senso di responsabilità e in un momento nel quale l’Italia chiede risposte immediate, hanno consentito di far eleggere già alla prima votazione la seconda carica dello Stato. Continueremo a procedere spediti”. E aggiunge: “Siamo orgogliosi che i senatori abbiano eletto un patriota, un servitore dello Stato, un uomo innamorato dell’Italia e che ha sempre anteposto l’interesse nazionale a qualunque cosa. Per Fratelli d’Italia Ignazio è punto di riferimento insostituibile, un amico, un fratello, un esempio per generazioni di militanti e dirigenti”.