Per la rassegna Seltz – Palco Aperto di Zō Centro culture contemporanee di Catania, negli spazi esterni di SpiaZō, lo spettacolo teatrale di, con e diretto dall’attore, palermitano Dario Muratore
Per la rassegna Seltz – Palco Aperto di Zō Centro culture contemporanee di
Catania, negli spazi esterni di SpiaZō, sabato 24 luglio ancora spazio al teatro con lo spettacolo “Tripolis”
di, con e la regia di Dario Muratore, suono di Giovanni Magaglio, luci di
Petra Trombini, scena di Igor Scalisi Palminteri, costumi di Francesco Paolo
Catalano, aiuto regia Federico Cibìn e Simona Sciarabba, una produzione Piccolo
Teatro Patafisico / Babel, un progetto
di FrazioniResidue.
«Tu lo sai
come si fa il couscous? Si pigliano tanti piccoli cocci di semi, si mette un
filo d’acqua e si fanno incocciare. I chicchi, Carmelo, te li devi immaginare
come le persone. Tutti nello stesso cato, tutti nella stessa terra, uno accanto
all’altro. Se ci runi l’acqua e i fa’
manciari loro crescono; ma per crescere, Melù, un coccio s’ava incucciare c’un
avutru coccio». Un giovane uomo chiede a una vecchia donna quali siano le tracce
della propria origine. La Libia, Tripoli, la colonia italiana. Attraverso il
topos nonna/nipote viene evocato un secolo di storia, di vita, di morte ma
soprattutto d’incontro tra due identità: quella del colonizzatore e del
colonizzato, quella italiana e quella araba che si ritrovano a condividere una
terra, una città, un deserto, un’anima. Cocci di vita di una donna italiana,
colonizzatrice, culturalmente fascista. La sua storia, la sua visione intima e
la sua alterità nei confronti del dominato. Ma cosa succede quando l’Italia
perde il dominio politico e la situazione improvvisamente si ribalta? L’arabo
ritorna a essere il padrone della propria terra e l’italiano diviene ajsnabi, straniero.
Dario
Muratore:
«Tripolis
è lo sviluppo di un’indagine che ha come punto di partenza le domande “Chi è
l’altro? Chi è lo straniero?”. Quando ci poniamo tali domande ci stiamo in
realtà chiedendo: “Chi sono io? Chi siamo noi?” In quanto il discorso
sull’altro è solamente un modo per parlare, definire e riconoscere sé stessi
sulla base delle differenze e dell’alterità. Queste hanno un carattere
esclusivamente relazionale, non possono esistere isolate, e quindi la
differenza non possiede una propria essenza naturale. Il risultato è sempre un
confronto, in cui almeno uno dei due soggetti considera l’altro diverso da sé e
quindi lo definisce straniero. Tale definizione può svilupparsi nell’individuo
in un processo intimo, riflessivo, alienante e spesso autodistruttivo. Forse
solo tornando indietro, indagando le proprie origini in un processo di
resilienza, coccio dopo coccio è possibile ritrovare la propria essenza e
posizione nel mondo».
Il 35enne attore,
autore e regista teatrale palermitano Dario Muratore inizia il suo percorso
all’interno della Scuola Sperimentale Liberiteatri di Palermo. Nel 2005 fonda
insieme ad altri quattro attori la Compagnia Quartiatri. Nel 2018 produce
insieme al PiccoloTeatroPatafisico di Palermo e al gruppo FrazioniResidue il
suo ultimo lavoro: “Tripolis” di cui è autore e interprete, poi divenuto libro
l’anno succesivo. Il lavoro in fase di studio ha ricevuto una menzione speciale
per il bando Theatrical Mass di Campo Teatrale.
Frazioni
Residue
è un gruppo di ricerca teatrale composto dallo stesso Muratore, Giovanni
Magaglio e Simona Sciarabba e si muove tra l’Emilia Romagna, la Lombardia e la
Sicilia. Il gruppo ricerca un personale linguaggio in cui i codici della
narrazione, attraverso drammaturgie originali, e la delicatezza dell’onirico
entrano in dialogo con la contemporaneità, la violenza dei suoni elettronici e
la composizione scenica. Il gruppo si è unito nel 2018 intorno alla produzione
“Tripolis”, che ha visto anche come performance correlata “Ajnabi”, una
rilettura dello Straniero di Albert Camus.
Info: ingresso €10 euro,
ridotto € 8 euro (studenti, over 65 e prenotazioni al tavolo). Prenotazione
obbligatoria ai numeri 095.8168912 (dalle 10 alle 13.30) e 328.1742045
(whatsapp dalle 15 alle 18). Prenotazioni per cenare al 392.5448183.
Indirizzo: Zō Centro culture contemporanee, Piazzale Rocco Chinnici, 6 –
95129 – Catania.