Un antico detto siciliano recita: “Il c… a tre spicchi dei privilegiati”. Traducendo vuol dire che questi ultimi hanno un sedere in tre parti, anziché in due, e in forza di questo privilegio ottengono ciò di cui non avrebbero diritto.
Vediamo chi sono i privilegiati. Cominciamo da coloro che hanno accumulato patrimoni e quindi si possono considerare ricchi. Orbene, se la ricchezza è stata accumulata in modo onesto, senza calpestare l’altrui diritto, e avendo pagato lealmente tutte le imposte che su essa gravavano, essa è pienamente legittima e chi ne beneficia può andarne fiero.
La realtà, però, è che la maggior parte dei ricchi non ha pagato le tasse ed altri hanno accumulato enormi patrimoni in modo non ortodosso. Questi sono ricchi effettivamente, ma sul piano etico possono essere denominati falsi ricchi.
In questo periodo di vacche magre si parla di patrimoniale sulle ricchezze, senza distinguere quelle lecite da altre illecite.
Quando un Governo vuole adottare misure eque per recuperare risorse dovrebbe innanzitutto valutare la liceità dei soggetti da cui pretende il balzello. Questo non avviene perché, con un taglio lineare, si colpiscono tutti, indipendentemente dalla loro onestà o disonestà. Ciò accade perché i governanti non hanno la statura idonea. Quindi, uno vale l’altro, a prescindere dalle sue qualità positive o negative: un vero disastro.
Alla Guardia di finanza dovrebbe essere assegnato il compito di verificare l’accumulo di patrimoni per individuare eventuali reati, come evasione fiscale e corruzione. è difficile che certi patrimoni si possano accumulare in qualche decina di anni senza compiere misfatti.
Ecco dove dovrebbe essere puntato il laser della polizia economico-finanziaria, anche avvalendosi di quegli algoritmi ed altri modelli informatici che permettono di risalire alle fonti dell’accumulo di ricchezza.
Ecco perché la Guardia di finanza non dovrebbe essere adoperata per attività minori, come quella di scoprire qualcuno che riceve indebitamente il redditto di cittadinanza. Cosa conta qualche centinaio di euro rispetto al milione di euro?
Altri privilegiati che hanno il “c… a tre spicchi” sono i pensionati che ricevono un assegno superiore ai contributi versati o altri pensionati che, mentre facevano i politici, hanno avuto graziosamente “regalata” la loro carriera di magistrati o professori, alla fine della quale, senza frequentare i relativi uffici, hanno percepito un’altra lauta pensione. Non parliamo di chi oggi percepisce 4-5 assegni pensionistici a vario titolo.
La vita di una persona è una e una sola; il periodo lavorativo è uno e uno solo; non importa che si sia fatto questo o quel lavoro; tutti i contributi per i vari segmenti di attività lavorativa dovrebbero andare a confluire alla fine del percorso in un unico assegno pensionistico.
Privilegiati sono quelli che appaltano opere pubbliche senza averne merito, ma solo per appartenenza, con ciò violando le più elementari regole di concorrenza e soprattutto il valore del merito che dovrebbe essere a monte di qualunque attività.
Privilegiati sono quei dipendenti pubblici di ogni livello istituzionale che percepiscono uno stipendio senza che ad esso siano collegati risultati. Inoltre, vengono classificati tutti bravi, con la conseguenza che nessuno lo è, e in forza di questa classifica percepiscono ulteriori premi.
L’erario eroga stipendi da favola a tanta gente che non li merita, mentre tanti altri veramente bravi percepiscono uguale retribuzione, oltre ad essersi assunti responsabilità insite nel loro lavoro.
Privilegiati sono quei dipendenti che vanno nel luogo di lavoro, ma non lavorano e nessuno li redarguisce.
Ultima, ma non ultima, categoria in rassegna quella del personale politico, in buona misura formato da persone senza competenze, senza preparazione, ex disoccupati, gente che non ha mai contribuito alle spese dello Stato, presentando il 730, e che si trova di botto ad evere emolumenti, indennità e prebende varie, compresi i gettoni di presenza, per decine di migliaia di euro al mese.
L’elenco non è esaustivo, ma indica con chiarezza come, al vertice della piramide, vi siano lorsignori e, dal centro in giù, i cittadini che sbarcano il lunario con fatica e sacrificio.
