Il Che Guevara delle Eolie

Il Che Guevara delle Eolie

Il Che Guevara delle Eolie

Giovanni Pizzo  |
lunedì 14 Agosto 2023

Fa discutere la scelta del sindaco di Lipari di vietare la musica oltre le due di notte nei locali privi di autorizzazione da discoteca. Il commento.

C’è un nuovo sceriffo in città, a Lipari city, capitale delle Eolie. Il nuovo Sindaco, un po’ agè ma con piglio rivoluzionario, ha fatto un’ordinanza. Niente musica, o meglio fino alle due, e senza amplificazione nei locali che non hanno autorizzazione da discoteca. Sembra di essere nel film Footloose, in cui la musica era vietata perché traviava la morale dei giovani. Le Eolie, come molte altre isole del mediterraneo sono sempre più meta di un turismo molto giovane, che vuole prezzi non troppo alti, a parte i fighetti di papà, e ama uscire molto tardi e fare l’alba.

La scelta di togliere la musica, oltre che multare buona parte dei veicoli che non trovano parcheggio, pare gli abbiano provocato l’ira degli esercenti locali che gli hanno assediato casa e Comune. Non si prevede una stagione florida per gli esercenti delle Eolie, se il Raya lo chiudi quando il popolo della notte è appena entrato. Ma lui, che è già stato sindaco a Salina, vuole imporre un nuovo concetto di turismo, più chic o radical chic, come la sua isola di provenienza, Lipari come Capalbio e Panarea come Sabaudia, e non la Coccio di morto attuale. Lui dice che lo fa per tutelare il sonno degli anziani residenti, una sorta di sound of silence, musica della sua età. Peccato che nel frattempo il popolo dei vacanzieri, di cui campa un arcipelago che ha una stagione ridotta, poi possa scegliere altre mete più raggiungibili, come le Baleari, la Grecia o l’Albania, oggi in forte crescita, dove questi problemi non fanno, perché vogliono fatturare. A lui ultimo dei Moichani il PIL non interessa, forse ha conosciuto Neruda in esilio a Pollara, dove Troisi girò il suo capolavoro.

Chissà se gli abitanti di Lipari daranno ragione alla sua filosofia politica per delle Eolie diverse, oppure lo giubileranno come il sindaco dell’Ora legale di Ficarra e Picone. Ai residenti le multe non piacciono, nemmeno se fatte per il sol dell’avvenire. Dovrebbe guardarlo quel film sul neorealismo politico.

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