Il comune diventa una Città educativa dopo l’adesione alla Carta di Barcellona - QdS

Il comune diventa una Città educativa dopo l’adesione alla Carta di Barcellona

Pietro Vultaggio

Il comune diventa una Città educativa dopo l’adesione alla Carta di Barcellona

mercoledì 24 Aprile 2019

AGRIGENTO – La crisi dei valori è dietro l’angolo in una società consumistica e competitiva. E in questo scenario sempre più complicato, il comune diventa Città educativa.

L’Amministrazione ha infatti deciso di aderire alla Carta internazionale di Barcellona delle Città educative e al progetto Educa Agrigento, promosso dall’Ordine degli Architetti della Città dei Templi in collaborazione con Legambiente Sicilia.

Una Città educativa è una comunità che sa ascoltare; un centro abitativo partecipato e che sa chiedersi cosa non funziona; una città che sa correggere l’errore anche attraverso il contributo dei suoi emarginati; capace di dare voce ai bambini e ai giovani.

Nel dettaglio, il provvedimento intende dare attenzione alle politiche educative al fine di favorire una crescita morale, culturale e sociale dei propri cittadini. “È con convinzione – ha commentato l’assessore all’Urbanistica, Elisa Virone – che il Comune di Agrigento aderisce alla rete delle Città educative. È un atto politico per noi promuovere questo modello all’interno della nostra società, una prospettiva di vita responsabile e sensata che sottoscriviamo per trasformare quest’impegno in esperienza diffusa nel territorio. La presenza degli Ordini professionali è determinante e arricchisce dalla base questo processo”.

“Abbiamo voluto ideare il progetto Educa Agrigento con Legambiente, l’Arcidiocesi e il Comune – ha spiegato Alfonso Cimino, presidente dell’Ordine degli architetti di Agrigento – per far comprendere alle nuove generazioni la città che viviamo e vogliamo. Grazie alla sinergia su questi temi e alla sensibilità mostrata dall’Amministrazione comunale, abbiamo chiesto di far iscrivere anche Agrigento all’Aice (Associazione internazionale Città educative). È un passo importante sia per la nostra città, sia per i cittadini. L’iscrizione alla Carta di Barcellona ci consentirà di promuovere nuove politiche urbane e di rigenerazione dei piccoli e dei grandi spazi delle nostre città”.

La sottoscrizione della Carta di Barcellona comporta l’impegno, per le Amministrazioni locali, di promuovere l’educazione alla diversità, alla comprensione, alla cooperazione solidale internazionale e alla pace nel mondo. Interventi per combattere la discriminazione e per favorire la libertà di espressione, la diversità culturale e il dialogo.

Pietro Vultaggio

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