Il futuro del porto avanza a piccoli passi, una svolta che a Gela si attende da anni - QdS

Il futuro del porto avanza a piccoli passi, una svolta che a Gela si attende da anni

Liliana Blanco

Il futuro del porto avanza a piccoli passi, una svolta che a Gela si attende da anni

martedì 27 Agosto 2019

Comitati e associazioni dei pescatori chiedono soluzioni per non sprecare i finanziamenti in ballo. Si concluderanno il 3 settembre gli interventi avviati in questi giorni dalla Capitaneria di porto

GELA (CL) – Un passo dopo l’altro, ma a poco a poco si procede verso il rifacimento del porto di Gela.

Sono state avviate le indagini baltimetriche, morfologiche e stratigrafiche per la valenza archeologica propedeutiche all’infrastruttura. L’intervento nel porto rifugio è in corso per mano della Capitaneria di porto con l’ausilio del mezzo nautico denominato: Mm/B “ormeggiatore uno”. La Capitaneria ha diramato un’ordinanza con cui vieta a tutte le unità navali di avvicinarsi a una distanza inferiore a 500 metri dalla zona delle operazioni.

L’intervento nell’area portuale comprenderà l’allungamento del braccio di ponente e il dragaggio. Le operazioni si concluderanno il 3 settembre prossimo.

Un altro passo decisivo, dunque, per l’infinito iter che dovrebbe portare alla realizzazione di un’infrastruttura completa, rappresentata dalla disposizione del Dipartimento regionale della Protezione civile inviata al ministero dell’Ambiente che ha diramato una serie di prescrizioni finalizzate all’assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale del progetto per l’allungamento del molo-braccio di ponente del porto rifugio. Un intervento ritenuto strategico per tentare di superare l’ormai atavico insabbiamento.

“Ci auguriamo – hanno affermato i rappresentanti del comitato e dell’associazione dei pescatori – che sia l’ultima prescrizione per accelerare le procedure. Ci siamo dovuti rivolgere alla Prefettura, a cui va il nostro ringraziamento e che sta seguendo l’iter avviato tra Regione e Ministero al fine di acquisire tutti i pareri per la gara dei lavori di dragaggio”.

In ballo c’è un finanziamento da 5 milioni e 850 mila euro stanziati, grazie all’accordo con Eni e agli approfondimenti svolti insieme al gruppo di lavoro insediatosi durante la precedente consiliatura. I componenti del comitato pro-porto e i pescatori locali non vogliono però farsi troppe illusioni su una procedura che si protrae da anni e non accenna trovare un punto di arrivo.

“Il comitato per il porto – hanno concluso – non mollerà mai l’impegno per far riavere un porto funzionale alla città, per fornire una prospettiva per il territorio, aprendo un’autostrada del mare chiusa da tempo, a causa della politica che negli anni ha abbandonato la struttura, trasformandola in sito inagibile e degradato”.

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