Il gioco delle tre carte - QdS

Il gioco delle tre carte

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domenica 14 Novembre 2021

Al di là di screzi, giravolte, fughe in avanti e retromarce d’ordinanza, il gioco delle regionali prossime, ad un anno della scadenza è entrato nel vivo

Al di là di screzi, giravolte, fughe in avanti e retromarce d’ordinanza, il gioco delle regionali prossime, ad un anno della scadenza è entrato nel vivo.

Il Presidente Musumeci ritiene che, nonostante i rumorosi mugugni, i suoi alleati lo ricandideranno per carenza di proposte e per il vecchio detto siciliano. Megghiu u tinto conosciuto che u bonu a canuscere.

Probabilmente sarà così. In fondo per i suoi alleati locali,
nonostante in privato, ed alcuni anche in pubblico, non lo considerino adeguato
o perfettamente affidabile ai loro desiderata, sostanzialmente hanno ottenuto
da lui la maggior parte delle richieste di governo o sottogoverno.

Per i suoi alleati nazionali, Lega o Fratelli d’Italia, Musumeci potrebbe essere il cosiddetto male minore. Un modo per non frantumare il centrodestra in vista delle nazionali l’anno seguente.

Ma se il centrodestra locale si spezza? Se Cateno De Luca a
febbraio, come ha già annunciato, si dimette dalla carica di Sindaco di Messina,
bruciandosi i ponti dietro le spalle, e si butta lancia in resta tra i
tantissimi malpancisti del centrodestra sociale, comunale, politico, cosa può
accadere?

In Sicilia non c’è il ballottaggio. Vince chi prende un voto in più con qualunque soglia.

Può accadere quello che è successo nel 2012, che vinca in
maniera insufficiente il centrosinistra, poi soccorso da una buona parte degli
avversari. Il centrosinistra siciliano oggi non è in grado di eleggere una
maggioranza in parlamento, ma potrebbe fare vincere un presidente.

Certo se il candidato fosse Cancelleri o qualcuno molto
radicale questo, forse , non sarebbe possibile. Forse.

Ma se invece nel campo del centrosinistra spuntasse una
donna, magari moderata, magari simbologica di cura e amore per questa terra.
Magari con esperienza politica ed amministrativa?

Siete certi che un funambolico Cateno, un astuto Lombardo, un
uomo di larghe vedute come Miccichè non possano mettere in piedi un governo di
ancor più larghe intese?

Probabilmente Musumeci tra un Cateno furioso ed una Dulcinea
materna farebbe la fine che ha già fatto qualche anno fa.

Quindi la candidatura richiesta a gran voce  dal Presidente Musumeci potrebbe essere una
trappola politica. Che si scava da solo.

Musumeci può essere battuto da una Donna.

Giovanni Pizzo

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