Fiore di Loto

Il male fa male

L’uomo è superbo e arrogante, l’uomo è prepotente, l’uomo non è eterno. Chi fa del male non è solamente cattivo, ma è frustrato, è avvilito dalla sua stessa nullità. Il frustrato in genere colpisce per sentirsi forte e poichè con onestà non riesce si impone attraverso la forza del male. Il mobbing è male, il bullismo è male, lo stalking è male, la violenza è male, la guerra è male. Il male non è altro che debolezza, il male deriva da paure, da sconfitte non elaborate, il male è viltà. Piccoli esseri che si elevano incutendo terrore, annullando la libertà e il pensiero e la volontà e il bisogno. La Storia lo insegna: Stalin e Hitler fra i primi e non i primi e nemmeno gli ultimi, ed oggi ne abbiamo prova.

L’uomo nella sua natura può decidere di fare o non fare, S. Agostino lo definì libero arbitrio. L’uomo preferisce rimanere nelle sue sabbie mobili, nelle sue nebbie e tira colpi bassi. Il mobber è frustrato, il bullo è frustrato, lo stalker è frustrato. Fare del male non è audacia, sfida, potere, anzi proprio chi fa del male verrà sconfitto dalle sue paure che traduce con il terrore.

Non è bastato il flagello del Covid che ha distrutto famiglie, vite, speranze, adesso anche la guerra. Le grandi bocche di rana dicono che dal Covid si è emersi più forti, forse, solo che l’uomo non ha imparato nulla, anzi è diventato pessimo. Abbiamo alle spalle pagine di Storia tremende e amare ma non bastano a creare un esempio, tutt’altro, continua a commettere errori, come se fosse eterno ed eterno non è, meno male! Esprime in tutto la vergogna del male. È venuto meno il pudore, il rispetto per le regole, il senso della moderazione, il senso del pudore, della compostezza in nome di una “pseudo libertà” rivendicata con l’Orribile. E questo è male, l’orribile è male, la mancanza di regole è male, la sfrontatezza è male, il giudicare è male. Giudica il frustrato, il cattivo, il superbo, chi ha rancore, chi si crede superiore, chi dispensa consigli senza averne il potere. il male fa male, “ai posteri l’ardua sentenza”.