La spettacolarità di brutte notizie ha dato vigore al male interno che alberga in noi
Il brutto in risalto, l’orrore, l’offesa, ecco cosa è emerso dal covid period. La spettacolarità di brutte notizie ha dato vigore al male interno che alberga in noi, scatenando e rafforzando il negativo. Come un roditore dell’anima che gratta, strappa il bello, il buono il sano pensiero, le sani azioni. Atteggiamenti di rabbia, aggressività sono le reazioni che scaturiscono devastando la serenità e l’approccio con noi stessi e gli altri.
“Se Dio non c’è tutto è concesso” scrisse Dostoevskij nei Fratelli Karamazov. La forza morale regolatrice della legge non è necessariamente opprimente. Invocare la libertà, del “devo potere” fare tutto, senza regole, controlli, senza rispetto degli equlibri umani, senza Rispetto e basta è ciò che si sta autorizzando in nome di non si capisce quale diritto. Io devo perché sono, e non mi importa. Tra Cartesio e Kant, Cogito ergo sum e Tu devi perché devi. Il fatto è che l’uno intende che l’uomo ha certezza di sé stesso in quanto soggetto pensante, l’altro intende il Devo come legge morale dentro di noi. La Natura ha le sue leggi, la Natura non è libera, detta le leggi anche a se stessa e se fosse altrimenti tutti gli equilibri sarebbero devastati; eppure essa è “libera” perché da quell’equlibrio fatto di regole si sprigiona l’immensa bellezza.
Pensate se il Tramonto o l Alba si sovrapponessero! J.J. Rousseau scrisse che L’uomo è libero ma comunque in catene. Proprio questa è l’autentica espressione di libertà, sentirsi liberi all’interno di regole. Se dal Caos si genera ordine, nella nostra attualità si sta generando solo il Caos. Forse è utile? È pedagogico? Se con il periodo di lockdown si sperava che germogliasse un buon atteggiamento, un buon pensiero, una maggiore possibilità di riflessione e o correzione di comportamenti scorretti, se l esempio è questo, i risultati sembra non siano corrispondenti alle aspettative. E il brutto è senza legge ed è tremendo. Il male oscuro dell’antilegge.